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«Sul Por meno passerelle e più fatti»

CATANZARO «L’emblema della riunione del Partenariato economico e sociale sta tutto nel modo di partecipare dei responsabili politici regionali più attenti a fare passerella e molto meno ad ascoltar…

Pubblicato il: 02/01/2018 – 12:33
«Sul Por meno passerelle e più fatti»

CATANZARO «L’emblema della riunione del Partenariato economico e sociale sta tutto nel modo di partecipare dei responsabili politici regionali più attenti a fare passerella e molto meno ad ascoltare le riflessioni che vengono dai rappresentanti sociali, economici e istituzionali seduti al tavolo». È quanto si afferma in un comunicato della segreteria regionale della Uil calabrese. «In fondo è questo che ci sentiamo di “rimproverare” alla giunta regionale – prosegue il comunicato – in materia di Por, una scarsa attenzione al confronto con le parti sociali in fase di realizzazione del Programma che, da un punto di vista tecnico amministrativo, segna invece un passo moderatamente soddisfacente. Certo, i ritardi non mancano e abbiamo chiesto una maggiore celerità nella gestione degli avvisi e ancora più trasparenza sull’elenco dei beneficiari in modo che la Calabria possa conoscere chi si aggiudica i finanziamenti europei e come li utilizza. Ma, soprattutto, abbiamo chiesto che vengano rispettate le dichiarazioni di intenti e gli accordi presi per un maggior coinvolgimento degli attori sociali ed economici calabresi nella fase di costruzione dei bandi affinché le varie “anime” della Calabria possano far giungere dal basso le vere esigenze di tutti. In questo senso abbiamo stigmatizzato il mancato avvio dell’Ufficio per il Partenariato e con esso tutte le forme di comunicazione e confronto a distanza, ad esempio la community virtuale, che darebbero immediata voce a chiunque volesse suggerire soluzioni, miglioramenti, ecc». Per la Uil è «gravissimo il mancato coinvolgimento di sindacati e parti datoriali nella definizione del bando “Dote lavoro” che impegna ben 66 milioni per la creazione di nuovo lavoro. Certo, la democrazia e il “controllo sociale” costano fatica e spesso sono visti come ostacoli per una gestione personalistica ed accentratrice, ma gioverebbero molto a diffondere il concetto di bene ed interesse pubblico. In generale, abbiamo segnalato una sorta di battuta d’arresto in un processo che ci sembrava buono e che ha portato comunque a qualche risultato meritorio; abbiamo la necessità di riprendere una strada virtuosa senza accontentarci di qualcosa di buono perché la situazione socio-economica della Calabria richiede molto, molto, molto di più. Il prossimo appuntamento è fissato all’inizio di febbraio con la seduta del Comitato di Sorveglianza, in cui ribadiremo la nostra posizione dinnanzi alle autorità europee e di governo centrale». 

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