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«L’Agenda digitale aiuterà a spendere i fondi Ue»

Riceviamo e pubblichiamo: In riferimento all’articolo dal titolo “La Presidenza si regala un’Agenda digitale da un milione” si precisa, anche al fine di evitare alterazioni della realtà, che la Str…

Pubblicato il: 05/01/2018 – 15:46
«L’Agenda digitale aiuterà a spendere i fondi Ue»

Riceviamo e pubblichiamo:

In riferimento all’articolo dal titolo “La Presidenza si regala un’Agenda digitale da un milione” si precisa, anche al fine di evitare alterazioni della realtà, che la Struttura tecnica cui si fa riferimento nasce con la finalità di supportare in maniera adeguata il responsabile della Transizione al Digitale nello svolgimento dei numerosi e complessi compiti previsti dall’ art 17 del codice dell’ Amministrazione Digitale (Cad).
Tali compiti trascendono le ordinarie attività degli uffici regionali e necessitano di specifiche professionalità, allo stato non disponibili nel settore “Agenda Digitale”, che di conseguenza sono state individuate tra i dipendenti in forza nei diversi dipartimenti della Regione. 
Le risorse indicate coprono il triennio di attività 2018-2020 al fine di consentire una razionale utilizzazione delle ingenti risorse (comunitarie e nazionali) destinate al settore evitando duplicazioni di interventi e assicurando la realizzazione della strategia di crescita digitale nei tempi concordati con la Commissione europea.
Compito della struttura è quello di garantire e accompagnare il necessario processo di innovazione digitale della Regione sulla base di un preciso programma strategico che consenta di allineare la Calabria agli standard europei.
Tali compiti contemplano lo svolgimento delle attività istruttorie e provvedimentali a eccezione delle procedure di gara che restano, invece, di competenza, come per legge, della Stazione Unica Appaltante (Sua) della Regione Calabria. 

La precisazione della Regione conferma il contenuto del nostro servizio. L’alterazione della realtà, invece, è una prerogativa della politica. Tanto per precisare. Detto questo, resta aperta una questione che ci pare centrale: visto che è tutto in ordine, come mai si procede alla selezione dei componenti a entrare nella task force attraverso un reclutamento ad personam e non, come vorrebbe la trasparenza, con una manifestazione di interesse aperta a tutti i dipendenti? Servirebbe, quantomeno, a selezionare i profili più utili ai compiti strategici della segreteria (giusto per non alimentare il dubbio che i “prescelti” non siano meritevoli ma solo vicini politicamente al governatore). È forse questo che sfugge ai vertici della Cittadella: creare l’ennesima struttura ausiliaria offrendo ricchi extra a un gruppo di “eletti” fa sorgere il dubbio, tra gli altri dipendenti, che il lavoro ordinario sia inutile, un’attività di serie B. E questa, per la macchina amministrativa, dovrebbe essere una preoccupazione di centrale importanza. (ppp)

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