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«Aeroporto di Crotone, le colpe di Oliverio e Sacal»

Riceviamo e pubblichiamo: Le responsabilità per la situazione in cui si trova l’aeroporto di Crotone, al di là di quelle del passato più lontano, sono da addebitare in modo prevalente alla giunta O…

Pubblicato il: 07/01/2018 – 12:27
«Aeroporto di Crotone, le colpe di Oliverio e Sacal»

Riceviamo e pubblichiamo:

Le responsabilità per la situazione in cui si trova l’aeroporto di Crotone, al di là di quelle del passato più lontano, sono da addebitare in modo prevalente alla giunta Oliverio e al consiglio di amministrazione della Sacal, oltre all’atteggiamento alquanto confuso del comune di Crotone. E’ inutile fare giri di parole quando i fatti, purtroppo, sono pesanti come macigni ed un vero e proprio pugno nello stomaco dei calabresi.

Prima questione. Cosa ha fatto in questi mesi il presidente Oliverio e la giunta regionale per rafforzare il flusso di utenza in vista della possibile riapertura dello scalo crotonese? Quale strategia ha adottato per allargare la fascia di passeggeri necessaria affinché l’aeroporto non fosse solo dei cittadini di Crotone ma si mettesse a disposizione di un’ area più vasta? Ha sottoscritto accordi con Trenitalia per garantire una adeguata frequenza di treni fra la Sibaritide e Crotone?

Seconda questione. La Sacal ha fatto un accordo commerciale con la compagnia austriaca Flyservus per collegare Roma e Milano Malpensa con due frequenze giornaliere, Bologna con una partenza giornaliera e Londra con voli settimanali.  Al di là della compagnia in sé possiamo essere messi a conoscenza se ci sono state interlocuzioni con altre compagnie? Possiamo inoltre sapere che tipo di contratto è stato stipulato fra la Sacal e la Flyservus? Possiamo, cioè, sapere che tipo di contrattazione commerciale è stata svolta in questi mesi e quali soggetti sono stati coinvolti?

Terza questione. La Sacal ha partecipato alla gara per la concessione trentennale degli scali di Reggio e Crotone e, come è noto,  l’ha vinta presentando un Piano industriale dove, ovviamente, tra le altre cose, la società ha programmato attività industriali di breve, medio e lungo periodo, occupazione, ed altro relativamente ai due scali. Quel Piano che garantiva il futuro degli scali, servito alla Sacal per vincere  la gara, è stato cambiato e stravolto. Al sindacato non è stato possibile prenderne visione. Perché? Cosa prevedeva per Crotone quel misterioso Piano industriale utilizzato dalla Sacal per vincere la lotteria della gara? Il Presidente della Giunta regionale Oliverio, in qualità di socio, ha avuto il Piano originario? E se è stato cambiato lui ne è a conoscenza? Sia se ne era a conoscenza sia se non lo era è responsabile anche solo per il fatto di non avere mai risposto alle nostre pec in merito.

Quarta questione. La Cgil e la Filt nel 2010 proposero la Società unica di gestione degli aeroporti calabresi perché consapevoli che tre aeroporti in Calabria potevano essere gestiti solo attraverso una semplificazione societaria ed una diversa strategia industriale. La scelta della Società unica, anche per questo motivo, è necessaria. Ma il punto è come si gestisce una azienda di trasporto aeroportuale che ha le complessità di una regione come la Calabria. Per questo continuiamo a dire che occorre una gestione competente e manageriale che fino ad oggi non c’è stata ed è stata inadeguata, che non ha dato una prospettiva all’insieme del sistema aeroportuale calabrese e che ha tradito le aspettative che si erano create.
Riteniamo, infine, importante che gli errori fin qui fatti non devono essere pagati dai lavoratori e dai cittadini e per questo sosteniamo la mobilitazione per l’apertura dello scalo di Crotone, l’occupazione di tutti i lavoratori e per evitare l’isolamento di un’area importante per la Calabria.

 

Cgil Calabria
Filt-Cgil Calabria

Cgil Crotone
Filt-Cgil Crotone

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