CATANZARO Lo scorso ottobre era stato lo sciopero della fame e della parola. Ora Grazioso Manno, annunciando una nuova protesta, parla di qualcosa di «assolutamente clamoroso». Al centro della sua battaglia, la “solita” questione della diga sul Melito e i suoi interlocutori sono i sempre ben noti Mario Oliverio e Graziano Delrio. Dopo innumerevoli rinvii e promesse non mantenute, il presidente del Consorzio di bonifica Ionio catanzarese sembra «essere arrivato al limite» e sembra anche deciso a «non fermarsi più alle solite promesse». Numeri e leggi alla mano, Manno, ha inviato nuovamente una missiva al governatore calabrese. «Ho riscritto ancora una volta al ministro Delrio per il finanziamento di 14 milioni euro – spiega – per realizzare il progetto definitivo e cantierabile della diga sul Melito e 4,5 milioni per le indagini». Fondi per i quali, secondo Manno, «non ci sarebbero più ostacoli, alla luce anche dell’articolo 49 della Legge di Stabilità». Una spiegazione alla quale fa seguire anche la sua personale “minaccia”. «Io aspetterà fino a venerdì – dice – poi la mia protesta sarà assolutamente clamorosa. È una minaccia? Sì, perché siamo stanchi delle promesse e stanchi di aspettare».
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