LAMEZIA TERME «Confermo il mio passaggio a Liberi e Uguali ma non mi candiderò». Queste le prime dichiarazioni sul passaggio ufficiale al nuovo movimento politico di Pietro Grasso, di Antonella Rizzo, assessore all’Ambiente della Regione Calabria. Una scelta di campo forte e netta, motivata e sospinta da quelle che sono le ambizioni del nuovo partito di sinistra, pronto a recitare un ruolo da protagonista nella prossima tornata elettorale fissata per il 4 marzo.
«La mia volontà è quella di stare vicino ad una compagine che sta nascendo e nella quale abbiamo trovato tanto entusiasmo e abbiamo la possibilità di dialogare. Il mio è un passaggio mirato alla costruzione e dunque non è contro nessuno». Ogni riferimento non è casuale ed è rivolto al presidente della Regione Calabria Oliverio per il quale la stessa Rizzo spende parole d’elogio e stima, dichiarandosi pronta anche a rinunciare al proprio incarico qualora fosse necessario per il bene della Calabria.
«Il mio passaggio – sostiene Antonella Rizzo – rafforza quella che è la linea programmatica del presidente Oliverio. Sono esattamente quella che si è presentata insieme a lui alle primarie e non ho dimenticato quella che era la sua impostazione programmatica».
Insomma un passaggio indolore ma che certifica, qualora ce ne fosse bisogno, un certo appeal del nuovo movimento di Grasso all’interno del mondo politico calabrese. Hanno già aderito Arturo Bova e Nino De Gaetano, così come l’ex candidato a sindaco di Vibo Valentia Antonio Lo Schiavo e Sinistra Italiana, guidata da Angelo Broccolo. E a Lamezia c’è anche il candidato a sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, altra adesione importante.
La sensazione è che nei prossimi giorni altri elementi presenteranno la propria adesione, a cominciare dall’ex sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza. Ma dall’incontro organizzato a Lamezia è stato tracciato, di fatto, un percorso netto e ben preciso: raccogliere i voti di una regione scontenta e pronta a gettarsi alle spalle l’esperienza del Partito Democratico.
Quale sarà il futuro del movimento sarà chiaro solo dopo il 4 marzo, così come il futuro del presidente Mario Oliverio.
FIORITA NELLA ROSA DEI “CANDIDABILI” Proprio dalla presenza del docente universitario Nicola Fiorita quale candidato di punta alle Politiche arriva la novità principale dell’assemblea presieduta dal consigliere regionale e presidente della commissione antindrangheta di palazzo Campanella Arturo Bova, che in primo luogo ha illustrato il percorso di selezione delle candidature al Parlamento. «Nell’assemblea – ha esordito Bova – stileremo la rosa dei nomi dei candidati che poi trasmetteremo per le valutazioni finali alla struttura nazionale dello schieramento. Per individuare questa rosa ci siamo dati un metodo innovativo, quello di far esprimere liberamente i territori e senza alcuna graduatoria e quindi garantendo la massima rappresentatività ai territori». Sulla presenza, nella rosa dei nomi di possibili candidati al Parlamento, di Nicola Fiorita, che comunque si è riservato di accettare l’eventuale candidatura, Bova ha osservato: «È una delle più belle notizie che possiamo fornire non solo a Catanzaro ma a tutta la Calabria, del resto è noto che per lui feci una battaglia per candidarlo sindaco alle Comunali del capoluogo quando all’epoca ero nel Pd. La sua figura – ha proseguito il presidente della commissione regionale antindrangheta – la dice lunga su quello che “Leu” vuole essere: un partito inclusivo e aperto alla società civile, al mondo dell’università, del volontariato, dell’associazionismo».
BOVA NON SARÀ DELLA PARTITA Bova ha poi aggiunto che non si candiderà alle prossime elezioni politiche. «Sto notando che con l’assessore regionale Rizzo sta avvenendo quello che è avvenuto con me, nel senso che – ha sostenuto Bova – molti dissero che il mio passaggio dal Pd a Mdp e quindi a “Leu” era dettato solo dalla volontà di trovare una candidatura. E invece noi siamo i primi a dire no alle nostre candidature. Stiamo lavorando per costruire e radicare questo nuovo soggetto politico in Calabria: io sono andato via dal Pd proprio per non commettere gli errori del Pd. Sto da tempo girando tutta la Calabria e posso dire che ci sono risorse, esperienze e persone davvero straordinarie. E vedrete che faremo liste radicate e piene di giovani, perché – ha concluso il presidente della commissione regionale antindrangheta – vogliamo dare ai giovani la speranza di una politica che non e’ appannaggio di pochi notabili e il messaggio che noi non parliamo di lanciafiamme che però poi non vengono mai azionati».
Giorgio Curcio
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