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Morra: «Il Rosatellum penalizza i calabresi»

CATANZARO «Iniziamo subito così da facilitare il lavoro degli operatori dell’informazione, nella speranza che quanto poi detto non venga sapientemente tagliato e modificato». Nicola Morra, senatore…

Pubblicato il: 09/01/2018 – 21:11
Morra: «Il Rosatellum penalizza i calabresi»

CATANZARO «Iniziamo subito così da facilitare il lavoro degli operatori dell’informazione, nella speranza che quanto poi detto non venga sapientemente tagliato e modificato». Nicola Morra, senatore della Repubblica, si presenta a Catanzaro così nella serata dedicata dal Movimento 5 Stelle del capoluogo per spiegare ai simpatizzanti la legge elettorale e le sue pieghe politiche.
La cornice è quella di un bar nel quartiere marinaro di Catanzaro, davanti al senatore calabrese d’adozione ci sono una cinquantina di attivisti. Tra questi, il deputato uscente Paolo Parentela e tanti che a giugno scorso si sono candidati nella lista del Movimento alle amministrative: alcuni di questi hanno avanzato la propria candidatura anche alle “parlamentarie”.
La lezione di Morra, tra ipotesi, percentuali e il grido d’allarme sul rischio che la Calabria non venga rappresentata per come dovrebbe, dura oltre novanta minuti. Da ex docente, Morra, è allenato e gestisce agilmente le domande degli astanti.
Gran parte della lezione è incentrata sulle criticità del Rosatellum, una legge elettorale «che nasce con la finalità di azzoppare, di affossare un avversario politico, è una legge che, a mio avviso è viziata fin dalla nascita. Noi non possiamo permetterci di avere leggi elettorali che cambiano con il mutare delle maggioranze parlamentari al governo», spiega Morra.
Insinuandosi tra i meccanismi della legge elettorale, Morra non risparmia critiche: «Condivido quanto dichiarato dal prof Lorenzo Spadacini durante l’audizione alla commissione Affari generali in Senato circa i dubbi sulla costituzionalità del Rosatellum: non escludo, quindi, che tra qualche mese o qualche anno possa arrivare un pronunciamento della Corte Costituzionale a dirci che, anche questa volta, abbiamo scherzato. Per me, ad esempio, è ingiustificabile che venga concessa la possibilità delle pluricandidature che apre le porte all’eventualità che una circoscrizione possa avere eletti meno rappresentanti di quanti gliene assegna la legge».
Il ragionamento di Morra prende le mosse dalla possibilità, per un candidato, di avere un posto tanto nel listino proporzionale (cosiddetto “plurinominale”), quanto in quello maggioritario (“uninominale”): «Dovesse essere eletto in entrambi, la legge prevede che a scattare sia il seggio uninominale – spiega Morra -, facendo scalare di seguito le posizioni al plurinominale. Ma nel caso in cui una forza politica ottenesse una grande percentuale di voti all’uninominale ottenendo così tutti i seggi di quel collegio, i posti in lista non basterebbero a coprire i seggi uninominali e proporzionali. In questo caso, quindi, la Calabria vedrebbe eletti meno rappresentanti di quanti la legge ne stabilisce, il tutto a vantaggio di regioni limitrofe».
Il ragionamento di Morra si sposta poi sul concetto di “sovrarappresentanza”: «Con questo sistema elettorale – spiega – hanno maggior peso i partiti che in alcune aree del Paese possono contare su un grande seguito. La Lega, ad esempio, ma anche tutti i piccoli partiti che rappresentano delle minoranze come Svp».
A finire nel mirino del senatore uscente, poi, anche il divario tra Nord e Sud: «Il peso elettorale che le regioni del Nord hanno per via dell’alto numero di residenti, deve spingere noi del Movimento a giocarcela soprattutto qui al Sud proprio per contrastare quel peso elettorale. Guardate – è l’affondo -, non viene approvato il reddito di cittadinanza perché qui vogliono tenerci schiavi dell’assistenzialismo, dei contratti per Lsu-Lpu. Non crediate che sia casuale il fatto che proprio ora sia saltata Federica Roccisano».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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