COSENZA Il suo non è un volto molto noto, ma la sua storia giudiziaria (che il Corriere della Calabria aveva raccontato qui) rappresenta senza dubbio uno dei paradossi più emblematici consumati in seno alla pubblica amministrazione. Pietro Filippo, nonostante una condanna definitiva in Cassazione per truffa ai danni dello Stato a 5 mesi di reclusione e al risarcimento per le somme indebitamente percepite, non solo non è stato licenziato dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, ma è stato addirittura promosso a dirigente di una Uoc che si occupa di persone disabili e anziani. Il caso è finito nei giorni scorsi all’attenzione de Le Iene, con Filippo Roma che, martedì, ha “inseguito” per Cosenza sia Filippo che il direttore generale Raffaele Mauro. E lo stesso numero uno dell’Asp bruzia, ai microfoni dell’inviato del programma di Mediaset, non ha potuto che confermare la situazione di Filippo e la contestuale impossibilità – a suo dire – di adottare un provvedimento di licenziamento per via del mancato avvio, nel 2010, di un procedimento disciplinare interno.
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