CATANZARO «C’è un aspetto politico che emerge dell’inchiesta Stige e fa il paio con le attese sull’inchiesta in corso su Calabria Verde». È quanto dichiarano i coordinatori di Forza Italia Calabria Jole Santelli e Roberto Occhiuto.
«Il dato centrale – continuano – è che una buona parte della struttura presidenziale della Regione è sotto indagine mentre apprendiamo che i boschi della nostra Calabria sono stati divelti con facilità e con spregio per i rischi idrogeologici. Ci interessano i contributi elettorali versati a Oliverio ma ci interessa capire e sapere perché la giunta ha avocato a sé tutte le funzioni relative alla forestazione. Ci interessa sapere perché e per come nessuno dalla Regione o da Calabria Verde abbia difeso il nostro patrimonio boschivo. Ci interessa conoscere le responsabilità giudiziarie e politiche di quanti hanno permesso che i polmoni della Calabria venissero estirpati con facilità e senza alcuna paura».
Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato del M5S Paolo Parentela: «L’operazione “Stige” della Dda di Catanzaro ha mostrato il predominio di aziende in odor di ‘ndrangheta nella fornitura di biomasse alle centrali della Calabria, come confermano le oltre 9mila tonnellate, dato di aprile 2016, consegnate alla centrale Enel del Mercure da una ditta boschiva coinvolta nell’inchiesta, cui i magistrati attribuiscono perfino affiliazione mafiosa».
«Sono certo che la magistratura, cui va il mio plauso – prosegue –, approfondirà l’argomento e andrà sino in fondo. Ricordo che nella passata estate degli incendi il capo della Protezione civile regionale, Carlo Tansi, ragionando sulla mappa delle aree interessate dalle fiamme lanciò l’allarme circa possibili interessi di ‘ndrangheta nel business del legname, che col Movimento 5 stelle riverberai in largo, smontando con ambientalisti, attivisti ed esperti il dogma delle centrali a biomasse».
«C’è troppa segretezza – sottolinea il deputato 5 stelle – sui fornitori di biomasse alle centrali di Strongoli, di Parenti e del Mercure. La stessa Biomasse Italia, colosso delle biomasse, non volle fornirmi l’elenco dei propri fornitori, rinviandomi al ministro Maurizio Martina, che non ha mai risposto a una mia specifica interrogazione».
«Tra incentivi statali e lucro da biomasse – prosegue il parlamentare 5stelle – nel solo 2016 l’Enel ha incassato 49 milioni di euro. Tenendo conto di queste cifre e delle vicende ricostruite dalla Dda di Catanzaro, emerge un quadro inquietante, su cui occorre puntare gli occhi anche in ambito politico».
«Insieme a Renzi, il governatore Oliverio – conclude Parentela – ha autorizzato la centrale del Mercure nel bel mezzo del Parco Nazionale del Pollino in violazione delle procedure di legge. Visto che ha ricevuto contributi elettorali da una ditta boschiva accusata di ‘ndrangheta, deve fornire subito spiegazioni esaustive, anche su eventuali atti e contributi regionali per l’attività di questa impresa».
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