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Nesci contro le «balle di Censore». Lui la sfida a duello tv

Il presidente della Provincia di Vibo Valentia Andrea Niglia e il deputato del Partito democratico Bruno Censore hanno annunciato in maniera congiunta l’approvazione di un emendamento alla Legge di…

Pubblicato il: 13/01/2018 – 15:52
Nesci contro le «balle di Censore». Lui la sfida a duello tv

Il presidente della Provincia di Vibo Valentia Andrea Niglia e il deputato del Partito democratico Bruno Censore hanno annunciato in maniera congiunta l’approvazione di un emendamento alla Legge di Stabilità 2018 che, stando a quanto riferito da entrambi, consentirebbe alla Provincia di Vibo di pareggiare i conti e, nel giro di qualche tempo, uscire definitivamente dal dissesto. Si tratta, nello specifico, di una ripartizione fra enti locali in condizione di dissesto o pre-dissesto di tutta Italia per un ammontare complessivo di 90 milioni di euro spalmati in 3 anni e destinati alla copertura dei costi imputabili ai servizi ordinari come quelli relativi alla viabilità, agli edifici scolastici, alle spettanze dei dipendenti e ad altre voci di bilancio.

I PUNTINI SULLE “I” L’annuncio ha scatenato la reazione della parlamentare 5 Stelle Dalila Nesci che, sul suo blog, ha provato a «mettere i puntini sulle “i”» rispetto a quelle che definisce le «balle di Niglia e Censore». Per la Nesci l’annuncio del presidente della Provincia e del deputato sarebbe stato «elettoralistico».
«Il comma citato – spiega ancora Nesci nella sua nota – recita: “Alle province che, alla data del 30 novembre 2017, hanno deliberato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, hanno presentato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale o ne hanno conseguito l’approvazione, o risultano in dissesto, è attribuito, per ciascuno degli anni del triennio 2018-2020, un contributo nell’importo complessivo di 30 milioni di euro annui. Il contributo di cui al periodo precedente è ripartito, con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, secondo criteri e importi da definire, su proposta dell’UPI, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, da conseguire entro il 31 gennaio 2018. Qualora l’intesa non sia raggiunta, ovvero non sia stata presentata alcuna proposta, il decreto è comunque adottato, entro il 10 febbraio 2018, ripartendo il contributo stesso in proporzione alla spesa corrente per viabilità e scuole, come desunta dall’ultimo rendiconto approvato dalla provincia interessata”». Ciò, nel concreto, prosegue la deputata grillina, «significa che vanno ancora definiti i criteri di ripartizione dei 30milioni annui da attribuire alle Province interessate».
«È giusto cantare vittoria, come ha fatto Niglia insieme a Censore, in una fase di avviata campagna elettorale? No, non è giusto, perché non si conosce ancora quanto riceverà la Provincia di Vibo Valentia, al netto delle procedure previste dalla legge. Nota la cifra – continua la parlamentare del M5S –, essa andrà rapportata al bilancio della Provincia di Vibo Valantia. È corretto illudere i cittadini e i dipendenti provinciali, dicendo, come ha fatto Niglia, che per la Provincia di Vibo Valentia inizia un nuovo corso anche grazie alla possibilità di accedere a un mutuo, a parte, di 10 milioni di euro? No, perché si tratterebbe per l’ente in questione di un debito con lo Stato, che, peraltro, non si sa ancora se potrà essere contratto. Che cosa cambia, per la Provincia di Vibo Valentia, alla data del 13 gennaio 2018, il comma 843 dell’articolo 1 della Legge di Stabilità per il 2018? La risposta è che adesso non si può dire nulla, se vogliamo essere seri. Inoltre i fondi spettanti alle Province interessate arriveranno di certo dopo il 10 febbraio, senza che ancora si sappia quando e quanti. E ancora, è credibile Niglia – chiede ancora la Nesci – quando dice di attendere la ripartizione dei fondi, annuncia d’aver chiesto un’anticipazione di cassa e prevede di “tornare in equilibrio nel giro di un semestre”? La risposta è no, a meno che Niglia non abbia la sfera di cristallo, che nemmeno il Mago Orno possiede. Infine, è rispettoso e istituzionale Niglia, se si presta a simili strumentalizzazioni, magari nell’attesa che concluda i lavori la commissione d’accesso al Comune di Briatico, di cui lo stesso è sindaco? La risposta è no. E gli ricordo che la sottoscritta, insieme al Movimento 5stelle, ha lottato per tre anni, con interrogazioni, interpellanze, emendamenti, proposte di legge e anche con precise richieste al ministro dell’Interno Marco Minniti, per risollevare le casse della Provincia di Vibo Valentia, consentirne l’esercizio delle funzioni e pagare gli stipendi al personale, anche litigando con Monte dei Paschi di Siena, tesoriere della stessa Provincia».
«E, in proposito – conclude Nesci – sapete che cosa ha risposto il governo Renzi-Gentiloni, che non ha mai abolito le Province, creando confusione, danni alla comunità e ai dipendenti? Il governo ha risposto picche, ignorando le strade provinciali a pezzi, le scuole senza riscaldamenti e i dipendenti privi di stipendio. Si possono ancora confermare questi teatranti al potere pubblico? Decidete voi, in coscienza e consapevolezza».

IL DUELLO La replica di Censore alla deputata – uno di Serra San Bruno e l’altra di Tropea, si sfideranno nel collegio elettorale che comprende la provincia di Vibo – è arrivata a strettissimo giro. E stavolta è l’esponente del Pd a lanciare il guanto di sfida: «L’on. Nesci – scrive Censore su Facebook – affronta il problema delle Province sofferenti ed in particolare quella di Vibo Valentia in maniera superficiale, derivante dal nanismo politico che affligge in generale il Movimento 5 Stelle. Non mi va di discutere del suo latitante impegno per la Calabria e la sua Provincia, ma la invito ad un confronto pubblico televisivo, salvo che la stessa non sia afflitta dalla sindrome di Di Maio, e cioè quella di sfuggire ai confronti pubblici con le altre forze politiche».

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