COSENZA Dario Brunori e Neri Marcorè hanno girato il video-clip del brano Lamezia-Milano, contenuto nell’ultimo album del cantautore calabrese che ha fatto incetta di premi, quasi un anno fa. Le scene sono rimaste su pellicola, anzi in digitale. Al grande pubblico che ormai segue il cantautore calabrese in modo spasmodico non sono arrivate mai, nonostante la presentazione quasi da red carpet fatta lo scorso maggio all’Auditorium Guarasci di Cosenza. La stampa si era accomodata sulle poltrone in tessuto dell’auditorium del liceo Telesio perché per la prima volta (anche se la sua età è giovane) a contribuire alle riprese era stata la Calabria Film Commission. E quindi che ne è stato del clip? La scelta di non renderlo virale, nascerebbe da una sorta di auto-censura visto che sul set si simulerebbe un attentato terroristico.
BANG Provate a immaginare un attentato all’aeroporto di Lamezia Terme. È stata questa l’ambientazione scelta per il video musicale. Neri Marcorè avrebbe interpretato il ruolo di simpatico terrorista che costringendo il personale del Sant’Eufemia e i passeggeri a ballare le note della canzone della Brunori Sas avrebbe mandato nel caos tutto l’aeroporto. A sventare la minaccia sarebbe toccato proprio a Dario Brunori che appostato come un cecchino in un film di Clint Eastwood uccidendo l’amico attore e nel video terrorista avrebbe ristabilito la pace. Anche per Lamezia-Milano la regia fu affidata a Giacomo Triglia, fido videomaker di Brunori, il cui curriculum fu sciorinato proprio dalla Calabria Film Commission per comunicare ai calabresi quanto meritevole fosse stato investire nel progetto.
L’AUTOCENSURA La serie di sfortunati eventi in ambito terroristico internazionale, di cui l’ultimo probabilmente il sanguinoso attentato all’aeroporto di Istanbul, hanno fatto tirare i remi in barca. Nessuna traccia e nessuna comunicazione sulla pubblicazione del video. Un po’ per paura del pubblico un po’ per rispetto delle vittime. La scelta non si sa se sia arrivata da Brunori in persona o da altri, fatto sta che meglio evitare di minare con qualche polemica un 2017 che per il cantautore calabrese è da consegnare alla storia della musica italiana.
IL FINANZIAMENTO Ma dell’intera vicenda c’è anche l’aspetto economico. La Calabria Film Commission ha impegnato con la determina 43 del 2016 15mila euro. Il via libera alla copertura finanziaria arriva dopo l’istanza di finanziamento presentata dall’etichetta che pubblica i dischi della Brunori Sas e considerato l’impatto promozionale per la Calabria, la notorietà del personaggio e la ricaduta occupazionale ed economica. Un’occasione ghiotta per sostenere il cantante del momento e sicuramente il calabrese più apprezzato, in termini artistici, degli ultimi anni.
«Abbiamo creduto fortemente in questo progetto, fin dalle prime battute – spiegava il presidente Giuseppe Citrigno – raramente una Film Commision sostiene prodotti come i videoclip, noi abbiamo deciso di cogliere questa scommessa. Dario Brunori è un nostro grande artista che sta riscuotendo un successo nazionale. Girato interamente in Calabria, all’interno dell’aeroporto di Lamezia, con maestranze e comparse del territorio. Non possiamo che essere lieti di aver dato il nostro sostegno». Con queste parole, il presidente della Film Commission giustificava il «contributo» dato per la realizzazione del video. La cui uscita è resa vana, da un “colpo di pistola”.
Michele Presta
redazione@corrierecal.it
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