CATANZARO Sono cinque gli indagati per i quali si sono chiuse le indagini relative al procedimento noto come Elimediterranea, dal nome della società vicentina proprietaria di elicotteri che ha operato per diversi anni nel settore dell’antincendio boschivo per la Regione Calabria e che avrebbe beneficiato di una liquidazione di 250mila euro per fatture in realtà già pagate. Indagati dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Alessandro Prontera, sono Nicola Giancotti, funzionario della Regione in servizio nell’unità operativa autonoma Protezione civile, nonché rup all’istruttoria funzionale alla liquidazione delle prestazioni erogate in materia di antincendio boschivo; Luigi Tornello, socio di maggioranza della Elimedeterranea spa; Giuseppe Tornello, amministratore di fatto della Elimediterranea spa; Giuseppe Speziali (padre di Vincenzo jr, l’imprenditore di stanza in Libano coinvolto nell’inchiesta sulla latitanza di Amedeo Matacena), procuratore speciale della Elimediterranea, deputato a intrattenere i rapporti con la Regione Calabria; la società Elimediterranea spa, con sede legale a Catanzaro e sede amministrativa a Vicenza.
DOPPIE FATTURE Gli indagati, secondo l’accusa, attraverso artifici e raggiri sarebbero riusciti a presentare e a farsi liquidare due fatture dalla Protezione Civile regionale precedentemente già pagate, per un importo totale di poco più di 250.000 euro, cagionando alla Regione Calabria un danno dello stesso importo per un esborso del tutto privo di oggettiva giustificazione causale. Nello specifico, le due fatture, riguardanti servizi aerei per la lotta agli incendi boschivi, emesse nel 2012 dalla società Elimediterranea, furono liquidate dalla Regione Calabria una prima volta a giugno 2013 ed una seconda volta, a distanza di un anno e mezzo, a dicembre 2014.
Dopo l’effettuazione della seconda liquidazione, l’istituto di credito destinatario del pagamento per conto di Elimediterranea sollecitò il saldo della prima liquidazione, all’epoca non interamente versata, così suscitando l’interesse della nuova dirigenza della Protezione Civile che si accorse del doppio pagamento.
LE ACCUSE I reati per quali devono rispondere gli indagati sono falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa aggravata. Giancotti, a maggio del 2014, avrebbe redatto, per la parte di propria competenza, una relazione su “servizio aereo per campagna anti incendio boschivo” trasmessa poi al nuovo dirigente del settore protezione civile Ernesto Forte. Nella relazione Giancotti avrebbe inserito «a titolo di debiti fuori bilancio, tanto più difficili da ricostruire nella loro genesi, proprio le due fatture già liquidate, n. 30 e n. 35 del 2012, per un importo di 250.694,04 euro in favore della Elimediterranea spa». Così facendo, Giancotti induceva in errore il dirigente Ernesto Forte, il quale, affidandosi alla regolarità e completezza dell’istruttoria svolta dal funzionario e responsabile del procedimento adottava il decreto col quale si attestava falsamente la legittimità del debito a favore della Elimediterranea. I Tornello e Speziali sono considerato istigatori e beneficiari dell’ingiusto profitto.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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