CROTONE Un sit-in a sostegno della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, organizzato dall’associazione “Verità, Democrazia, Partecipazione”, si è tenuto questa mattina, in piazza della Resistenza, a Crotone. L’obiettivo era quello di manifestare gratitudine e vicinanza ai magistrati che hanno coordinato le attività dell’operazione “Stige”. In piazza della Resistenza, insieme agli organizzatori dell’iniziativa, Francesca Pesce e Filippo Sestito, c’erano tra gli altri una rappresentanza di studenti del liceo classico, della scuola media “Anna Frank”, i segretari provinciali del Partito democratico, Gino Murgi, di Forza Italia, Sergio Torromino, militanti dei Cinque stelle, la Cgil, consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, il parroco di Papanice, don Pasquale Aceto, accompagnato da un gruppo di parrocchiani che ormai da tanto tempo sta lottando per chiedere la chiusura della discarica di “Columbra” di proprietà dei fratelli Vrenna. C’erano anche rappresentanti di Cirò Marina, in tutto qualche centinaio di persone, ma mancava, come è stato sottolineato negli interventi, la rappresentanza della giunta comunale di Crotone e il sindaco Ugo Pugliese.
Filippo Sestito nel suo intervento ha rivolto l’appello agli amministratori locali, compreso il presidente della giunta regionale calabrese, Mario Oliverio, di chiarire «di non essere stati eletti con i voti delle ‘ndrine e della criminalità organizzata». Ci sono stati altri appelli, quelli dei ragazzi dell’“Anna Frank” e del Classico (Lavinia, Matteo, Mattia e Marco), che hanno chiesto al procuratore Nicola Gratteri e al pool di magistrati della Dda di Catanzaro di continuare nella pulizia avviata con l’operazione “Stige”. In particolare il giovane liceale Marco, di Isola Capo Rizzuto, ha invitato gli altri giovani a non guardare con interesse e simpatia agli uomini della ‘ndrangheta. Marco ha parlato per esperienza diretta, visto che ha assistito, nella sua Isola Capo Rizzuto, a scene di giovani che «prendono ad esempio i mafiosi». Il suo collega Mattia ha chiesto una società pulita dalle ‘ndrine, perché spera di potere «lavorare, vivere e morire a Crotone».
Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it
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