Archiviato un anonimo quanto infruttuoso 2017 è tempo di dare impulso all’azione di governo regionale finora lenta e farraginosa ovvero del tutto inesistente. Del resto, il mondo attuale è a una svolta e, l’avvento del nuovo anno porterà con sé in dote una seria di novità, per cui non è più immaginabile continuare a galleggiare come si è sempre fatto negli ultimi anni; serve una completa inversione di marcia poiché il rischio di non riuscire a salire sull’ultimo treno dello sviluppo è concreto e attuale (ahimè!). Una terra, la nostra, dalle infinite potenzialità economico-culturali e paesaggistiche che stenta a decollare da fin troppo a causa dei soliti problemi divenuti (riahimè!) un malato cronico.
Velocizzare la burocrazia regionale
La macchina amministrativa regionale così com’è non va. Negli uffici della cittadella regionale si registrano attività di ostruzionismo o mobbing (Roccisano docet) dei vertici dipartimentali; ciò oltre a produrre un grave rallentamento delle pratiche amministrative, che spesso restano chiuse nei cassetti della cittadella per mesi, mette in cattiva luce l’encomiabile lavoro di tutti quei dipendenti regionali che fanno ognuno il proprio dovere. La cura è presto fatta: digitalizzare i processi amministrativi. Il nuovo codice dell’amministrazione digitale (CAD), divenuta legge dello Stato da poche ore, prevede, tra l’altro, l’attivazione di un’identità digitale per ogni cittadino. In questo modo, informatizzando i processi amministrativi, ogni utente, tramite PC piuttosto che smartphone, avrebbe la possibilità di controllare lo stato di avanzamento delle proprie istanze ovvero la richiesta di documentazione integrativa piuttosto che i tempi di attesa per la chiusura del procedimento amministrativo. Questo, collegato a un sistema di customer satisfaction ovvero di valutazione, da parte dell’utente, del servizio ricevuto, garantirebbe trasparenza, rapidità, riduzione dei costi e controllo del corretto operato degli uffici chiamati a rispondere.
Più mobilità territoriale ed extraterritoriale
La nostra terra decolla se si riduce il gap infrastrutturale con le altre regioni. Bene in questo caso la gestione dei tre aeroporti calabresi in capo ad un’unica società (Sacal) ancor meglio sarebbe l’attivazione di nuove rotte a tariffe vantaggiose utili ad agevolare gli arrivi/partenze da/per la Calabria. Di vitale importanza sarebbe poi la definizione in tempi brevi del nuovo contratto di servizio tra Trenitalia e Regione Calabria. Un accordo che dovrebbe garantire maggiori investimenti utili a rinnovare la flotta dei treni regionali ormai vecchi e obsoleti e a realizzare lavori sulle infrastrutture. In altre parole svecchiamento globale della flotta attraverso treni più confortevoli e veloci e miglioramento della linea ferrata utile ad incentivare l’uso dei mezzi di trasporto pubblico ovvero a preservare la salute ambientale. Scontata la richiesta al futuro governo nazionale di prevedere, sin dal suo insediamento, le risorse necessarie a costruire l’alta velocità, divenuta motore di sviluppo del sistema paese, fin giù alla punta dello stivale.
Prevalga la buona politica
Questo non può prescindere dall’attivazione di buone pratiche della classe politica regionale. Infatti sarebbe utile accantonare il clima elettorale, in cui minacce di incatenamenti vari piuttosto che licenziamenti di assessori e/o probabili rimpasti di giunta vengono fatti in funzione di accordi o riposizionamenti elettorali; ciò poiché quello che ne conseguirebbe non potrebbe essere altro se non quello di un totale stallo politico-amministrativo fino all’elezione del nuovo governo. E la Calabria non ha più un minuto da perdere.
*specializzando PA
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