REGGIO CALABRIA «Il sistema rischia di andare in tilt, e migliaia di calabresi corrono il pericolo di restare senza assistenza già tra un paio di settimane». Secondo il consigliere regionale Gianluca Gallo, «non bastano le rassicurazioni del governatore Mario Oliverio a far ritenere scongiurato il timore di una paralisi della rete assistenziale regionale per effetto delle novità introdotte con l’applicazione della riforma del welfare, mediante una delibera di giunta regionale del dicembre 2016 la cui efficacia decorre a far data dal primo gennaio 2018».
«Il pressing delle associazioni del Terzo Settore e le denunce delle opposizioni – dice Gallo – hanno stanato il governatore, sortendo l’effetto di indurlo finalmente al dialogo e al confronto e riuscendo persino a fargli cambiare idea sul bisogno di rivedere una riforma sin qui difesa con le unghie e con i denti ed ora giustamente rimessa in discussione, per provare a ridurne le distorsioni». Un mutamento di rotta che però, per l’esponente della Cdl, non è sufficiente ad azzerare le preoccupazioni.
«Restano sul tappeto – afferma – i nodi aperti dalle previsioni della delibera, ancora non rivista. Ma occorre prendere atto anche del permanere della perniciosità di quei punti che il governatore non ha indicato come meritevoli di modifica. Dal primo gennaio i Comuni hanno competenza piena sulla materia, ma non tutti sono ancora pronti. Ne consegue che in alcuni ambiti territoriali le cose andranno bene, in altri male. A tutto danno di chi necessità di assistenza, anziani e minori in primis. Senza modifiche, le rette andranno corrisposte nella misura attualmente prevista, con salasso a carico delle famiglie. Per di più, sebbene oggetto di una precisa promessa, resta tutto da scrivere il provvedimento che dovrà portare alla cancellazione dell’odioso articolo secondo cui anche i cittadini e i nuclei familiari con Isee pari a zero potranno essere chiamati a contribuire alle spese necessarie per l’assistenza». Adempimenti da sbrigare necessariamente «entro la fine di gennaio, se non si vuole gettare nel caos l’intero settore: dipartimento e assessorato, in sede di audizione, hanno negato la volontà di far ricorso a eventuali differimenti temporali dell’efficacia della delibera, per cui a questo punto l’individuazione di soluzioni alternative è nelle mani della giunta regionale e dell’assessore facente funzioni, che dopo il defenestramento dell’ex assessore Roccisano è lo stesso Oliverio». Chiamato, da Gallo, anche a chiarire «la situazione delle strutture erogatrici dei servizi di assistenza: a detta del dipartimento, su 400 autorizzate, al 30 giugno 2017 solo la metà risultavano essere anche regolarmente convenzionate. Oggi qual è la situazione? I Comuni hanno colmato i ritardi o si rischiano anche in questo caso amare sorprese? Si resta in attesa di risposte e, più che altro, di provvedimenti che valgano a risparmiare altre brutte sorprese ai calabresi».
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