REGGIO CALABRIA È stato convalidato il fermo del trentasettenne di Arghillà Enzo Bevilacqua, finito in manette per l’omicidio volontario del sessantanovenne Antonio Barresi, il cui corpo carbonizzato è stato trovato sabato notte a piazza Modenelle insieme alla carcassa bruciata della sua auto. A incastrare Bevilacqua – secondo alcune indiscrezioni – una sua telefonata sull’utenza della vittima. Per questo, per decisione del gip Aragona, l’uomo dovrà rimanere in carcere, ma le indagini sull’omicidio del pensionato non si fermano. Per i magistrati infatti, il 37enne, è il mandante dell’omicidio di Barresi ma non avrebbe agito da solo. Per questo l’uomo è indagato «in concorso con ignoti», ma al riguardo non filtrano ulteriori dettagli e l’inchiesta prosegue nel più stretto riserbo. Gli investigatori sono ancora al lavoro per chiarire la dinamica dell’omicidio o il possibile movente. Al momento si sa solo che il pensionato è arrivato ad Arghillà attorno alle 02,42 del 13 gennaio con la propria auto, con la quale è stato poi investito. Gli accertamenti non hanno ancora permesso di determinare se sia successo prima o dopo la morte dell’uomo, perchè l’auto è stata data alle fiamme dagli autori del delitto, per cancellare qualsiasi traccia. A giorni, alcuni dettagli potrebbero arrivare dagli accertamenti tecnici e autoptici disposti sul cadavere dell’uomo, mentre si continua a scandagliare la vita privata e relazionale del pensionato, alla ricerca di elementi che possano eventualmente condurre ai suoi assassini.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
x
x