CATANZARO «Chiederemo di essere ricevuti dal presidente della Regione Mario Oliverio per una rapida positiva soluzione amministrativa-politica della vicenda per la quale è stato da tempo avviato un tavolo di lavoro. È necessario un dialogo serio e costruttivo tra Regione ed Aziende sanitarie provinciali che, comprendendo veramente l’intera vicenda, non introduca ulteriori elementi di confusione ma l’attesa e dovuta possibile risoluzione». È quanto sostengono gli psicologi in servizio nelle Asp calabresi che annunciano per domani mattina un sit-in davanti alla Cittadella regionale. «Non ancora risolta, per come da più parti sollecitata e da tutti ritenuta doverosa – è detto in un comunicato – la problematica degli 80 psicologi a tempo indeterminato trasferiti a tutti gli effetti dalla Regione nel 2008 e ancora non inseriti nella dotazione organica delle Aziende sanitarie provinciali per come dovuto. Professionisti seri, personale sanitario a tutti gli effetti, realmente impegnati da oltre trent’anni nel servizio pubblico che mantengono aperti ed attivi molti servizi essenziali delle Asp importanti soprattutto per le fasce più deboli come neuropsichiatria infantile, neuropsicologia, psichiatria, Csm, consultori, oncologia, con competenza specifica, autonomia professionale e relativa responsabilità, avendo tutti i requisiti richiesti dal Servizio sanitario nazionale, facendosi carico di pazienti in ricovero ordinario-Dh ed ambulatoriali con circa 800-1000 prestazioni /anno/psicologo riducendo le liste di attesa e le migrazioni passive». «Pur svolgendo le stesse funzioni di altri colleghi assunti direttamente dalle Asp – prosegue il comunicato – sono discriminati dal punto di vista professionale ed economico. Non gli viene rilasciata certificazione del lavoro svolto, non hanno avuto alcun scatto di anzianità, né le corresponsioni della dovuta produttività, né ancora l’applicazione del giusto Ccnl della Sanità relativo personale sanitario laureato non medico (psicologi, farmacisti, biologi, fisici) riconosciuto anche agli psicologi a tempo determinato e senza concorso. Secondo autorevoli fonti sui suddetti 80 psicologi, professionisti – lavoratori in carne ed ossa “trattati quasi fossero fantasmi” si starebbe perpetrando da anni un illecito arricchimento delle Asp e, per i mancati adeguamenti fissi e variabili, probabilmente anche un danno erariale».
LA STORIA Al centro della vicenda ci sono circa 80 psicologi che dagli anni ‘80 ad oggi hanno seguito tutto l’iter dei servizi socio-sanitari in Calabria. Sono stati costantemente adoperati nelle loro specifiche competenze da vari enti (Comuni, Regioni e Aziende sanitarie) in conformità all’evoluzione di programmi e dispositivi nazionali e regionali; sono stati realmente sempre impegnati in qualità di psicolog nelle sedi dei vari servizi socio-sanitari calabresi, quasi sempre in posti liberi in organico; non hanno mai svolto funzioni amministrative presso gli uffici della Regione Calabria né presso gli Uffici amministrativi delle Asp. Nel 2008 arriva anche il trasferimento giuridico degli psicologi a tempo indeterminato dalla Regione Calabria (dove erano contrattualizzati con categoria D) alle cinque Asp dove – dopo diversi anni di servizio – sono ancora in attesa che arrivino risposte su due questioni per loro fondamentali: l’applicazione dello specifico contratto per personale laureato sanitario non medico (quali farmacista-biologo-chimico-fisico-psicologo); di «un più giusto inquadramento in rapporto al ruolo svolto, tra cui adeguamento stipendiale, scatti di anzianità mai avuti (5-15 anni), progressione professionale, regolare certificazione del servizio svolto, produttività, in alcuni casi mancata assicurazione con rischi per il personale e gli utenti».
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