CATANZARO Un concorso per promuovere un manager, una prova scritta che appare e scompare (e sembra andare incontro a uno dei candidati) e tempi monstre per rendere ufficiale la graduatoria definitiva. All’Asp di Catanzaro ce n’è quanto basta a far alzare il volume dei mugugni associati a ogni procedura selettiva e a ogni promozione – soprattutto quelle che riguardano la sanità. E questa storia – l’individuazione di un direttore per il distretto socio-sanitario di Catanzaro – non fa eccezione. Per raccontarla tutta c’è bisogno di tornare indietro di diversi mesi.
LA STRUTTURA “SCOPERTA” Il primo step si compie con l’approvazione dell’Atto aziendale dell’Asp di Catanzaro, che prevede l’accorpamento del distretto di Catanzaro Lido con quello di Catanzaro. Così l’ex direttore, Maurizio Rocca, perde il posto e viene ricollocato in un’altra struttura complessa: così vogliono le norme di salvaguardia. Infatti, la direzione generale ricolloca i tre direttori dei Distretti nelle Unità operative complesse del neonato dipartimento delle cure primarie. Restano, a questo punto, da assegnare i posti di vertice nei tre distretti socio-sanitari dell’Azienda.
AVVISO PUBBLICO Facciamo un salto in avanti di qualche mese. La delibera 319 del 2017 dà il via all’avviso pubblico che individuerà i tre manager di area. All’articolo 2 precisa i requisiti: «Essere dipendente, a tempo indeterminato, dell’Asp di Catanzaro da dieci anni come dirigente, con specifica esperienza nei servizi territoriali e un’adeguata formazione nella loro organizzazione». Sembrano parole più da concorso riservato che da concorso pubblico.
COMMISSIONE “MONCA” La commissione viene designata il 30 giugno 2017. La presidente è Giuliana Bernaudo, dirigente dell’Asp di Cosenza, i componenti sono il direttore sanitario dell’Azienda di Catanzaro, Carmine dell’Isola e Salvatore Barillaro dell’Asp di Reggio Calabria. Sembra mancare un terzo nome. Secondo il decreto legislativo 502 del 1992, infatti, la commissione deve essere composta dal direttore sanitario e da tre direttori di struttura complessa individuati tramite sorteggio. In questo caso i direttori di strutture complessa sono due: il terzo sarebbe dovuto essere un manager da fuori regione. A qualcuno potrebbe sembrare una sottigliezza, ma tra i corridoi dell’Asp cominciano a sentirsi le prime lamentele.
ARGOMENTO A PIACERE Che crescono quando si arriva al momento di iniziare la selezione. I partecipanti interni all’avviso pubblico – che si svolge il 30 giugno alle 11 – sono chiamati a sostenere una prova scritta e una orale. Di nuovo emerge una stranezza. Questa volta il riferimento normativo è una delibera di giunta regionale, la numero 56 del 2015, che parla di valutazione basata su curriculum e colloquio. Nessun accenno a una prova scritta. A Catanzaro, però, scelgono di inserirla comunque. E tra le tante possibilità selezionano “Il piano nazionale delle cronicità”. È questo l’argomento sul quale vengono interrogati i candidati.
Maurizio Rocca, che vincerà la selezione, è l’unico idoneo su quattro partecipanti effettivi. La scelta della prova scritta, per lui, è stata una vera fortuna. Perché l’ex dirigente del distretto di Catanzaro Lido, nella proposta del progetto “Il porto della memoria” – che risale al 19 ottobre 2016 – proponeva in modo dettagliato proprio “Il piano nazionale delle cronicità” da applicare nell’Azienda sanitaria di Catanzaro. La proposta viene controfirmata anche da Carmine Dell’Isola, che siede nella commissione istituita per valutare i candidati.
LO SCRITTO SCOMPARSO Che peso avrà avuto quella prova scritta già “affrontata” nel mese 2016 sul percorso del candidato vincitore? Forse nessuno, stando alla delibera del direttore generale dell’Asp che attribuisce l’incarico. Il 25 ottobre 2017, infatti, Rocca diventa direttore del distretto di Catanzaro «tenuto conto del curriculum e del colloquio». L’inaspettata prova scritta, dunque, scompare. Per la verità anche del concorso si erano perse le tracce. E per ben 118 giorni, quelli trascorso tra la selezione e la pubblicazione dei risultati. Peccato che la solita delibera di giunta regionale (la numero 56 del 2015), che dovrebbe essere utilizzata dalle Aziende come punto di riferimento, dica che la graduatoria deve essere formata e affissa nella sede «dove si è svolto il colloquio» il giorno stesso dello svolgimento della prova. A Catanzaro sono passati quattro mesi, con l’aggiunta di uno scritto prima apparso dal nulla e poi scomparso dai documenti ufficiali.
L’INCHIESTA STOP&GO È possibile che all’Asp, in quei lunghi 118 giorni, abbiano avuto altre questioni di cui occuparsi. Una per tutte: l’indagine “Stop and go” della Procura di Catanzaro. Nel mirino dei magistrati sono finiti dirigenti e funzionari dell’Azienda e tra questi c’era anche Rocca. Il bubbone è esploso il 17 luglio, cioè un paio di settimane dopo la selezione che lo ha visto vincitore. E si è ridimensionato, con il venire meno di alcune misure interdittive, proprio nel mese di ottobre, poco prima della delibera della direzione generale che “promuove” Rocca. Un tempismo che a molti, all’interno dell’Azienda, è apparso inopportuno.
Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it