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Sacal, ora l'incognita è il Piano industriale

CROTONE Si cerca una società di consulenza del settore per revisionare i piani industriali dei tre aeroporti calabresi. L’operazione si è resa necessaria in seguito all’aggiudicazione, per un perio…

Pubblicato il: 21/01/2018 – 16:49
Sacal, ora l'incognita è il Piano industriale

CROTONE Si cerca una società di consulenza del settore per revisionare i piani industriali dei tre aeroporti calabresi. L’operazione si è resa necessaria in seguito all’aggiudicazione, per un periodo di 30 anni, della gestione degli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria. 
Alla società di consulenza, la Sacal intende affidare due compiti specifici: “Valutazione del potenziale di sviluppo del traffico degli scali di Lamezia, Reggio e Crotone e dell’adeguatezza delle infrastrutture aeroportuali degli stessi; sviluppo del piano industriale di Sacal e del Piano economico-finanziario”. Il bando internazionale per la scelta della società a cui affidare l’attività è già scaduto il 30 novembre scorso. I piani industriali attualmente in vigore, stante le intenzioni della Sacal di rivederli alla luce della nuova situazione, sono del tutto provvisori. È provvisorio, quindi, anche il piano industriale che la Sacal ha dovuto fornire alla Filt-Cigl calabrese in seguito alla sentenza della sezione lavoro del Tribunale di Lamezia Terme, che ha condannato il presidente della Sacal, Arturo De Felice, per comportamento antisindacale. De Felice, obbligato dalla sentenza, ha dovuto fornire al sindacato la copia del Piano industriale provvisorio, che era stato approntato lo scorso mese di settembre. Quel piano potrebbe rappresentare un punto di partenza per la redazione di quello definitivo. Correggendo eventualmente gli aspetti negativi rappresentati dalla previsione di investimenti troppi lontani nel tempo e, quindi, non destinati a migliorare l’attuale situazione dello scalo in tempi ragionevoli. Secondo gli esperti ci sarebbero, invece, aspetti positivi quali quelli rappresentati dall’ipotesi di sviluppo dell’aeroporto dello Ionio. I dati presenti nell’ipotesi di piano dicono che lo scalo crotonese dovrebbe avere un incremento annuo del 2,7%. Un numero che viene fuori dai dati del traffico storico, dalle previsioni dei grandi costruttori (Boing e Airbus), ipotesi di sviluppo turistico, attività di marketing e altro. Il primo problema da risolvere è, però, quello di trovare una compagnia per collegare l’aeroporto, che al momento non c’è. Il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta, su guida viaggio.it ha detto che l’aeroporto di Crotone «ha una destinazione per lo più estiva», anche se ha auspicato la ripresa dei voli dallo scalo. La speranza è rappresentata dal ritorno di Ryanair, che ha già dimostrato di essere in grado di fare numeri importanti, anche nei periodi neri per gli scali periferici, che sono quelli invernali lontani dalle feste natalizie. La compagnia sarebbe felice di ritornare a Crotone, ma a condizione che qualcuno paghi il ticket di 16 euro per ogni biglietto che viene staccato. C’è il problema dell’Europa che non consente aiuti di Stato alle aziende. La soluzione resta il marketing: sfruttare appieno tutte le possibilità che offre. Questa ormai sembra la via che si intende intraprendere per aggirare i vincoli europei. Se ritorna Ryanair anche la stesura del nuovo piano industriale diventa di più facile gestione.

 

Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it

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