CATANZARO «A poco più di un mese dalla chiusura della procedura di mobilità e dalla firma del contratto di solidarietà per la salvaguardia del perimetro occupazionale, Abramo Printing e Logistics spa (società partecipata da Postel spa), uno dei maggiori stampatori italiani, specializzata nella gestione della stampa e postalizzazione della corrispondenza personalizzata, nonostante la maturata e consolidata esperienza sulla specifica lavorazione, si trova ad affrontare il rischio di perdere la commessa di Poste Italiane, fondamentale per la tenuta economica dell’azienda». È quanto si afferma in un comunicato dell’azienda. A rischio è il mantenimento di poco meno di duecento posti di lavoro del sito di Catanzaro dell’azienda. «Il 18 gennaio scorso Poste Italiane – riporta ancora il comunicato – ha aggiudicato la gara in via provvisoria alla società Rti Step spa-Ciscra spa, con un ribasso del 20,46%, dopo aver attribuito a tutte le aziende partecipanti il medesimo e il massimo punteggio per l’offerta tecnica, nonostante Abramo Printing fosse la sola azienda non in Rti e capace di svolgere in autonomia, senza subappalti e presso un unico sito produttivo tutte le attività oggetto di gara. Oltre a permanere dei dubbi rispetto alla sussistenza di requisiti tecnici tali da attribuire il punteggio massimo alla prima aggiudicataria e che Abramo Printing avrà occasione di verificare attraverso le ordinarie procedure amministrative, è assolutamente evidente che il ribasso applicato non permette di sopportare neppure i costi diretti della commessa ed è palesemente incongruo rispetto all’entità delle prestazioni richieste. L’offerta economica della Rti allo stato aggiudicataria suscita importanti perplessità sulla sostenibilità e realizzabilità dell’offerta, tanto che la stessa stazione appaltante ha dichiarato l’offerta “anormalmente bassa”, ritenendo necessaria la verifica dell’anomalia, che si svolgerà nei prossimi giorni. Resta il fatto che una gara gestita con una certa superficialità (solo 3 ore per valutare la congruita’ dei requisiti tecnici richiesti dal bando, contenuti nelle centinaia di pagine delle offerte tecniche prodotte dalle 4 Rti e da Abramo Printing) rischia di far pagare ai lavoratori calabresi di Abramo Printing un conto salatissimo, con l’aggravarsi di una crisi che da anni l’azienda tenta di fronteggiare con serietà e utilizzando strumenti di sostegno all’occupazione e al reddito». Per l’azienda «proseguire con le attività diventerebbe assolutamente troppo complicato se, al perdurare della crisi di settore, si aggiungessero le difficoltà legate all’ingiustificata legittimazione di pratiche distorsive di mercato da parte dei più importanti committenti. Abramo Printing auspica quindi che Poste Italiane, la più grande azienda a partecipazione pubblica del Paese, ristabilisca le condizioni atte a creare i presupposti per una sana concorrenza, basata su qualità del servizio e innovazione, e non sul mero perseguimento del risparmio, anche a discapito della continuità occupazionale. Abramo Printing si riserva comunque di avviare tutte le azioni necessarie a garantire il mantenimento delle posizioni occupazionali, anche in ragione delle nuove procedure in materia di cambio appalto».
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