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Caccia, gli animalisti a Oliverio: «No alla proroga fino a febbraio»

CATANZARO Annullare il provvedimento di proroga della chiusura della stagione venatoria al prossimo 10 febbraio, smettendo così di fare regali inutili ai cacciatori. È quanto chiedono al presidente…

Pubblicato il: 24/01/2018 – 12:13
Caccia, gli animalisti a Oliverio: «No alla proroga fino a febbraio»

CATANZARO Annullare il provvedimento di proroga della chiusura della stagione venatoria al prossimo 10 febbraio, smettendo così di fare regali inutili ai cacciatori. È quanto chiedono al presidente della Regione, Mario Oliverio, le associazioni Animalisti Italiani Onlus, Enpa, Lav, Lndc, Oipa e Aida&A «che si schierano compatte – riporta una nota congiunta – contro la decisione di posticipare la chiusura della caccia che, così come in altre nove regioni italiane, non si fermerà il 31 gennaio». «Non riusciamo a comprendere i motivi di questa scelta – è detto nella nota – assolutamente in contrasto con quelli che, attualmente, sono i numeri della caccia in Italia. Il Rapporto Eurispes del 2016 indica che il 68,5% degli italiani è contrario a questa pratica e i dati forniti da Istat e Federcaccia danno in costante diminuzione il numero dei cacciatori che, negli ultimi 10 anni, è calato del 60% in rapporto alla popolazione italiana complessiva». 
«Nonostante ciò, il presidente Oliverio – prosegue il testo – decide di fare l’ennesimo ingiustificato regalo ai cacciatori. Per questo abbiamo scritto all’attuale governatore della Calabria e agli altri suoi nove colleghi affinché, insieme, compiano una scelta coraggiosa e socialmente sensibile: annullare la proroga alla chiusura della stagione venatoria in corso e fissare lo stop definitivo al 31 gennaio, mettendo così la parola fine a questa pratica ormai in declino inarrestabile. Una pratica, quella della caccia, che, oltre a decimare la fauna selvatica, comporta gravi forme di inquinamento ambientale e numerose vittime anche “umane”. Molto spesso nei boschi vengono lasciate centinaia di bossoli che, una volta sparati, non vengono recuperati. Il piombo che vi è contenuto all’interno danneggia terreni e falde acquifere ed è la principale causa del “saturnismo”, una patologia gravissima che colpisce il sistema nervoso».

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