Che siano «tutti pazzi» per la ‘nduja non è difficile da credere. D’altronde è innegabile che il famoso ed «esplosivo salame morbido» calabrese sia «amatissimo da chi predilige i sapori forti». Forse è discutibile se la ‘nduja davvero ostenti «opulenza» ma, al di là dell’abuso di retorica da parte di chi scrive i comunicati stampa della giunta regionale, solo gufi e disfattisti possono negare che essa sia «la protagonista mondiale, quasi l’ambasciatrice delle eccellenze gastronomiche regionali». È anche per suggellare tanta gustosa meraviglia che la Regione Calabria sta partecipando con un suo stand a “Fico Eataly World”, il parco agroalimentare «più grande del mondo» messo in piedi a Bologna da Oscar Farinetti.
La ‘nduja insomma è il piatto forte dello stand calabrese e quindi va onorata come si deve, con una due giorni di appuntamenti (sabato 20 e domenica 21 gennaio) opportunamente annunciata con un comunicato tuttora visibile sul sito ufficiale della Regione Calabria (qui il link). La nota – datata 20 gennaio e poi diffusa da giornali cartacei, tv e quotidiani online – annuncia per il week end alla ‘nduja una serie di degustazioni e aperitivi. «Durante le degustazioni di sabato 20 e domenica 21 gennaio – si legge poi nel comunicato – non mancheranno gli eventi musicali: Calabria Street Band & Sound presenta Re Nilliu, QuartAumentata, Mattanza, Kalamu, Totarella, Mimmo Cavallaro, TaranProject, Otello Profazio, Calabruzi, Micu u pulici». E qui sta l’immancabile (e un po’ grottesco) inghippo: diversi dei gruppi musicali citati nella nota non solo non hanno mai suonato a “Fico” in quei giorni, ma non sono mai nemmeno stati contattati da nessuno che proponesse loro la partecipazione a quell’evento. I musicisti dei QuartAumentata, dei Totarella, dei Mattanza e dei Re Niliu, per esempio, hanno confermato al Corriere della Calabria di non sapere assolutamente nulla dell’iniziativa organizzata e pubblicizzata dalla Regione Calabria. I Kalamu, poi, dalla loro pagina Facebook fanno sapere che non solo non hanno mai partecipato a “Fico”, ma che addirittura fin dal maggio del 2017 non suonano dal vivo.
Il dubbio che sorge è che la “Calabria street band & sound” (di cui Google non racconta molto, a parte i rimandi al comunicato della Regione) abbia proposto delle cover delle band menzionate dall’Ufficio stampa del governo regionale. Il che sarebbe comunque strano, viste le differenze musicali che intercorrono, per fare un esempio, tra i Re Niliu e Micu u pulici, ma eventualmente non meno scorretto visto il tenore degli annunci riportati sui canali ufficiali della Cittadella.
In attesa che qualcuno faccia chiarezza e sveli il mistero della due giorni alla ‘nduja, non resta che consolarsi con qualche eccellenza gastronomica nostrana. Sperando che basti a scacciare l’amaro che lasciano in bocca certe primizie confezionate ai piani alti della Cittadella.
LA RETTIFICA Dalla Regione fanno sapere che in realtà non si è trattato di un concerto dal vivo, come invece si evince chiaramente dal comunicato diffuso nei giorni scorsi. Su un programma esteso inviato al Corriere della Calabria in formato pdf si legge invece di «intrattenimenti musicali Dj Set FOLK CALABBRIA con musiche di genere che vanno dai Re Nilliu negli anni Ottanta, ai contemporanei QuartAumentata, Mattanza, Kalamu, Totarella, da Mimmo Cavallaro e i TaranProject passando per le sonorità del mitico Otello Profazio i Calabruzi e Micu u pulici». Peccato che la nota pubblicata sul sito web della Regione e ripresa da tutti i mezzi di informazione lasciasse intendere tutt’altro.
Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it
x
x