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Non luogo a procedere, regolare la nomina di Caserta

CATANZARO Il Gip di Catanzaro, Claudio Paris, ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Vincenzo Caserta perché il fatto non sussiste in relazione alla sua nomina a dirigente del…

Pubblicato il: 26/01/2018 – 14:42
Non luogo a procedere, regolare la nomina di Caserta

CATANZARO Il Gip di Catanzaro, Claudio Paris, ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Vincenzo Caserta perché il fatto non sussiste in relazione alla sua nomina a dirigente del Settore “Politiche sociali, Politiche della famiglia, Servizio civile, Volontariato, Terzo settore” della Regione, avvenuta nel 2014. Le indagini erano partite dalla denuncia di un’altra concorrente alla nomina, Alessandra Celi, secondo la quale Caserta sarebbe stato nominato illegittimamente al suo posto. Nel 2014 la Procura della Repubblica aveva chiuso le indagini ipotizzando nei confronti dell’indagato plurime ipotesi di reato, alcune in concorso con il dirigente generale di allora, Bruno Calvetta. Secondo l’accusa, Caserta avrebbe conseguito l’incarico di Dirigente di Settore (a discapito di Alessandra Celi) dichiarando falsamente, nella domanda di partecipazione, di possedere i requisiti di «anzianità dirigenziale» previsti dal relativo bando. In particolare, stando all’ipotesi dell’accusa, l’indagato avrebbe «attestato falsamente» nella dichiarazione presentata al Dipartimento “Organizzazione e personale” di essere in possesso dei requisiti richiesti di partecipazione e, in particolare, «di avere svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali». In tal modo, Caserta si sarebbe procurato un «ingiusto vantaggio, professionale e patrimoniale», a scapito dell’altra aspirante allo stesso ruolo. La difesa di Caserta, rappresentata dagli avvocati Giancarlo Pittelli e Francesco Iacopino, ha contestato la ricostruzione dei fatti e degli atti dell’accusa. In particolare, grazie anche a un’approfondita attività di investigazione difensiva, i legali hanno dimostrato, per un verso, i limiti documentali e di merito della tesi d’accusa, e, per altro verso, la piena genuinità dell’autocertificazione presentata dal Dirigente e, più in generale, l’assoluta correttezza del suo operato. Tesi che è stata accolta dal Gip nella sentenza emessa oggi a conclusione nel processo con rito abbreviato. La nomina di Caserta aveva anche superato il vaglio del Tar di Catanzaro, cui si era rivolta Alessandra Celi, e, in sede disciplinare, della Regione, che aveva archiviato il procedimento accogliendo le analoghe tesi difensive. «Viva soddisfazione» è stata espressa dai legali di Caserta. «Il dott. Vincenzo Caserta – hanno dichiarato gli avvocati Pittelli e Iacopino – ha sempre sostenuto, anche pubblicamente, di aver ricevuto l’incarico Dirigenziale nel pieno rispetto delle regole e di avere sempre agito nel rigoroso perimetro della legalità. Oggi, dopo quattro anni di sofferenze morali, finalmente la verità storica si incontra con la verità processuale. Il nostro assistito riceve, in tal modo, il giusto riconoscimento che merita: l’attestazione della correttezza formale e sostanziale del proprio operato. Siamo molto contenti per lui».

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