Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

«Parte la pesca al voto, occhio alle trappole»

Chi ama la pesca sportiva in acqua dolce (ma non solo) sa benissimo che per conseguire un buon risultato occorre indovinare tre cose: il posto, l’orario e le esche. Una buona regola che è applicabi…

Pubblicato il: 28/01/2018 – 9:45
«Parte la pesca al voto, occhio alle trappole»

Chi ama la pesca sportiva in acqua dolce (ma non solo) sa benissimo che per conseguire un buon risultato occorre indovinare tre cose: il posto, l’orario e le esche. Una buona regola che è applicabile, pari pari, a chi ha l’abitudine antica di pescare il voto, spesso nel torbido. Quanto al sito e all’orario è fin troppo facile che vadano rispettivamente individuati nel luogo di esercizio della politica, ove si distinguono e si preferiscono le diverse tipologie di pesci da insidiare, specie quelli abituati ad abboccare all’amo nudo (del tipo, il pesce gatto!), e negli appuntamenti elettorali, che si avvicendano oramai con una frequenza frenetica. 
Il tema più interessante è, invece, quello delle esche che concretizzano l’inganno messo in campo dal predatore umano verso il destinatario «ittico». Anche quelle in uso nella pesca ai voti si dividono in naturali e artificiali. Le prime sono quelle che la natura fornisce, dunque quelle fresche, cui tutti i «pesci» sogliono abboccare in quanto funzionali a soddisfare il loro appetito. Il bisogno, assoluto e/o relativo, costituisce pertanto, la bussola della ricerca per individuare la materia prima che facilita la ferrata quasi sempre «mortale», che conduce l’esemplare con pinne, coda e branchie nell’urna (pardon, nel cestino) per poi finire in padella.
Diversamente accade per le esche artificiali. Qui ci vuole occhio, previsione, conoscenza delle debolezze dell’altro, cinismo e teatralità. E già perché esse si dividono in numerose sotto categorie. Ci sono quelle imitative delle naturali. Tra queste primeggiano i plugs, i devons e i rapalà, sostanzialmente imitativi dei pesciolini, vivi o morti che siano, e le mosche, distinte in affondanti e galleggianti.
Per le occasioni competitive si dispone, dunque, di un catalogo di inganni da utilizzare per fare cena. Di quelle naturali ne è piena la nostra regione. Ciò in quanto il bisogno di fame e di lavoro è così presente da consentire man bassa di prede catturate con la «esca» della promessa di soddisfare l’una e l’altra. Una metodologia che ha fino ad oggi prodotto carnieri tanto consistenti da garantire ai pescatori di turno non solo il consumo domestico-familiare ma anche quello degli amici degli amici, ingrassati di proteine.
Interessante è, invece, l’uso delle esche artificiali. Belle a vedersi perché piene zeppe dei colori attrattivi e vernici di qualità, fatte apposta così per ingannare quasi chiunque: dai pesci più irrequieti, a caccia continua dei pesci più piccoli, agli insetti  più variopinti e grassocci. Proprio per questo, in prossimità elettorale, si aprono le officine più creative ove progettare cinicamente e costruire le armi, la trappola. Le serie di solito prodotte sono tante e affascinanti: dalla promessa futura di contare nel sistema, alla generosa dazione di contributi a fondo perduto ovvero al sogno di divenire fornitore della più grassa pubblica amministrazione, ove infiltrare cooperative di comodo piuttosto manufatti e servizi pagati ultra-listino. Il tutto da mettere a disposizione degli ignari ma anche dei più sgamati, ovvero dei presunti tali che, avendo collezionato numerosi inganni, hanno assunto di più le sembianze di un’aringa.
Il campionato di pesca è, comunque, iniziato.
A tutti quei pescasportivi che fanno ricorso alle esche più cattive, una grande buona pesca, con tutta la scarogna che ne consegue.
A tutti gli altri un cordiale in bocca al lupo!

*docente Unical

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x