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Porte aperte al voto di rabbia

Non avrebbero potuto fare di peggio, i soloni e i saloni del cdx e csx, nel raccattare dal secchione della rumenta la buona parte della proposta elettorale. Dai viaggiatori trasversali, senza fiss…

Pubblicato il: 28/01/2018 – 8:57
Porte aperte al voto di rabbia

Non avrebbero potuto fare di peggio, i soloni e i saloni del cdx e csx, nel raccattare dal secchione della rumenta la buona parte della proposta elettorale. Dai viaggiatori trasversali, senza fissa dimora politica e partitica, caratterizzati dall’ideale ondulatorio, se non, addirittura, sussultorio, come l’attonito Mancini jr, al serpeggiante Amaro, che, dopo aver firmato un accordo “f-urbanistico” con l’insapore ed incolore sindaco di Taurianova (accordo, poi, stracciato per evidente inutilità, se non dannosità), tenta di regalare un sorriso e un tappo di spumante allo schiaffeggiato Irto, conducente del regionebus della sua Kalahabryhjiah al profumo riacese. E non stanno bene nemmeno i sudditi della mia amica/nemica Joletta Santelli, alla quale, o fa male la troppa esposizione mediatica della sua Cosangeles, oppure odia a morte tutto quello che non sa di turdilli e butirri. Fatto sta che, partita per la Capitale con mille raccomandazioni in tasca, si sarà confusa e, nel proporre i candidati al cavagliere, ha affondato la mano nella tasca dei No, scambiandoli per dei Sì. Oppure, folgorata (ma proprio folgorata, direi!) dai salamelecchi dei suoi cento lacchè che si appecorano ad ogni volere della venerata Ape Regina, si è arrogata il diritto di scegliere di far perdere in Suo Nome il partito che tanto silanamente s-coordina. Fatto fuori Alessandro Nicolò, fedele nei secoli a FI più di un maresciallo all’Arma, ha piazzato il suo pupo (o bambolotto, se preferite) preferito nel collegio incazzato della Piana e della Jonica: uno schiaffo a chi, in quel territorio difficile e abbandonato, lavora da sempre con dedizione e concretezza. A Vibo, schiaffeggiato il nobile Mangialavori, la Lupa della Sila lascia il campo libero all’altrettanto nobile Wanda Ferro, allontanata dal proprio naturale collegio per fare spazio al rissoso Mimmo Tallini. Potremmo stare qui a far le pulci ad ogni singola candidatura, ma i conati sono più forti della disperazione dello scrivere. Una cosa è certa: di questa ulteriore e definitiva offesa, la Gente di Calabria urla vendetta, prima che invocare Giustizia. A beneficiare della rabbia del Popolo saranno quei furbi grillini e la nuova proposta politica, che già su altri territori ha sfiorato un nobile 10% e che si chiama CasaPound. Simone Di Stefano, in queste ultime ore è stato accolto come novello Santo Liberatore da una consistente fetta dell’ex centroDestra calabrese inc…to dal Palazzo… Ça va sans dire…

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