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Rifiuti, in Calabria i piccoli comuni fanno la differenza

CATANZARO La Calabria e il riciclo dei rifiuti non sono distanti come forse si crede. Anzi, i Comuni virtuosi nella nostra regione sono parecchi, alcuni di essi raggiungono anche vette elevatissime…

Pubblicato il: 30/01/2018 – 14:49
Rifiuti, in Calabria i piccoli comuni fanno la differenza

CATANZARO La Calabria e il riciclo dei rifiuti non sono distanti come forse si crede. Anzi, i Comuni virtuosi nella nostra regione sono parecchi, alcuni di essi raggiungono anche vette elevatissime degne dei migliori paesi della Svizzera.
A certificarlo è Legambiente che nella giornata di martedì ha reso noti, nel corso della terza edizione del premio “Comuni Ricicloni”, i dati del dossier che è stato realizzato dalla sezione Calabrese proprio in merito alle attitudini al riciclo dei centri urbani dal Pollino allo Stretto.
Al primo posto in Calabria si conferma Casole Bruzio, in provincia di Cosenza e che oggI fa parte di Casali del Manco, che raggiunge l’incredibile quota del 91,8% di raccolta differenziata.
Proseguendo nella classifica dei dieci “Comuni ricicloni” troviamo, sempre in provincia di Cosenza, San Giorgio Albanese, San Benedetto Ullano, San Vincenzo La Costa, Pietrafitta, Carolei, Civita e San Pietro in Guarano ed infine Mongiana in provincia di Vibo Valentia. I primi 8 Comuni sono anche “Comuni rifiuti free”, ovvero quelli in cui, oltre ad essere stato superato il 65% di differenziata finalizzata al riciclaggio, hanno contenuto anche la produzione pro-capite di secco residuo al di sotto dei 75 Kg/anno per abitante.
I dati sono stati presentati presso la Cittadella regionale, alla presenza dell’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo: «La Regione – ha detto l’assessore – sta svolgendo un’intensa attività nel settore dei rifiuti. Innanzitutto, il nuovo piano regionale della gestione dei rifiuti atteso da 9 anni, con un imperativo: discariche zero e un nuovo sistema impiantistico distribuito sui territori regionali. Poi, l’incentivazione alla raccolta differenziata con due bandi Por in favore dei Comuni per un importo complessivo di 33 milioni di euro. Siamo dunque passati da una percentuale di raccolta differenziata del 14% nell’anno 2013 al 35% del 2016. E sempre più numerosi sono i Comuni che avviano la raccolta differenziata grazie al costante supporto che la Regione sta offrendo loro e ai meccanismi premiali per chi ha i livelli più elevati di raccolta. L’obiettivo della Regione è quello di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2020».
Il tema dei rifiuti è però strettamente connesso alla nascita degli ambiti territoriali, vale a dire i distretti formati dalla collaborazione tra Comuni confinanti e finalizzati alla gestione autonoma del ciclo dei rifiuti. Nonostante le norme regionali abbiano dettato tempi precisi e serrati, ancora il percorso degli Ato sembra non aver avuto avvio: «Siamo in ritardo, è vero – ha spiegato Rizzo -, e avremmo tranquillamente potuto commissariare i Comuni che non hanno adempiuto agli obblighi finora. Ma a cosa sarebbe servito imporre una decisione se quei Comuni non sono convinti del provvedimento? Per questo abbiamo cercato la via dell’ascolto e stiamo lavorando affinché siano superate le perplessità».
Tornando ai dati sulla raccolta differenziata, rispetto allo scorso anno i Comuni che hanno superato il 65% sono più che raddoppiati: sono passati da 20 a 47 su 409 comuni esistenti. Si tratta di Comuni presenti in tutte le province, fatta eccezione per la provincia di Crotone che non ha nessun Comune degno di segnalazione e molto lontani dal raggiungimento del 65%. Tra i piccoli comuni, con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti troviamo ben 37 Comuni Ricicloni, e altri 59 che si attestano intorno al 50%. I dati dimostrano che i piccoli comuni calabresi sono quelli più virtuosi.
«La sfida oggi va oltre la raccolta differenziata – ha detto nel corso del suo intervento Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – dobbiamo avere la capacità di investire nella green economy, nell’economia circolare. Riuso, riciclo e recupero sono le azioni intorno alle quali costruire un nuovo modello di sostenibilità, di innovazione e di competitività, in uno scenario in cui anche i rifiuti si trasformano da problema in risorsa ed in Calabria lo possiamo fare come già avviene con le cinque esperienze che raccontiamo in questo dossier: Ecoplan, Fattoria della Piana, Felici da Matti, Zarapoti Soc. Coop. Sociale e la Veleria Max».
Nella mattinata, poi, è partito anche la prima edizione dell’EcoForum “L’economia circolare dei rifiuti”, un momento di confronto tra Comuni, tecnici, dirigenti regionali e associazioni sulle possibilità economiche offerte dal ciclo dei rifiuti. Due le sessioni in cui la discussione si è divisa, entrambe moderate da Daniela Amatruda: la prima relativa alle idee, alle proposte e ai progetti per la gestione virtuosa dei rifiuti, alla quale hanno preso parte tra gli altri Orsola Reillo, dg del dipartimento regionale Ambiente, Fabio Costarella per il Conai e Clemente Migliorino per Arpacal. A seguire, la sessione dedicata alle buone pratiche dell’economia circolare ha visto gli interventi di Caterina Cristofaro, responsabile campagne di Legambiente Calabria, Chiara Le Boffe, per Fise Assoambiente, Domenico Cristofaro sulla case history “Ecoplan” e altri testimonial di buone pratiche in Calabria.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

 

 

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