LAMEZIA TERME «In questo Palazzo di Giustizia, in mezzo a tante difficoltà, esistono delle positività». Così il presidente del tribunale di Lamezia Terme Bruno Brattoli nel corso di una conferenza stampa convocata all’indomani della ufficializzazione dei dati relativi all’attività giudiziaria nella circoscrizione di Catanzaro e resi noti durante l’apertura dell’anno giudiziario. Quindi, nel far presente che «le piante organiche sono ab origine sottodimensionate», ha aggiunto che «attualmente la scopertura su Lamezia è di due unità che entro cinque o sei mesi dovrebbe essere sanata con l’arrivo di un giudice al penale e di uno al civile». Brattoli ha poi ricordato che sulla negatività dei dati relativi alla produttività del tribunale emersi durante la visita del ministro Orlando nel 2015, a pesare fosse stato «il numero di controversie civili» che avevano contribuito «a peggiorare le prestazioni statistiche del nostro Tribunale. Con l’impegno di tutti – ha aggiunto – dal 2015 ad oggi questo dato è nettamente migliorato e il Tribunale di Lamezia Terme è tra i primi dieci in Italia per celerità, con durata media di un processo civile che si aggira attorno ai quattro anni. Si tratta di dati positivi ma migliorabili e che, comunque, delineano una situazione che può far sentire il cittadino meno solo». Il presidente del tribunale ha poi fatto riferimento al «chiacchiericcio» circa la chiusura o l’accorpamento del tribunale ritenendo queste notizie «destabilizzanti, infondate» in quanto «a cinque anni di distanza dalla precedente ipotesi possiamo sostenere che non ci siano motivi per poter pensare di fare a meno di questo presidio».
Questo, specie se si considera che «Lamezia Terme è una terra di mafia. Lo Stato – ha affermato Brattoli – si è accorto di questa situazione ed ha deciso di stanziare qui un Gruppo carabinieri». Entrando nel merito dei numeri ha poi evidenziato che nel triennio che va dal 2015 al 2017 l’attività del penale è aumentata del 30%, con quindici processi cosiddetti di Dda in cui sono stati inflitti oltre 176 anni di carcere, per un totale di 978 anni di carcere inflitti complessivamente nei vari processi celebrati a Lamezia Terme, «a dimostrazione che la risposta giudiziaria è stata forte e decisa».
Infine, nel rimarcare che «finanzieri, carabinieri, polizia e polizia penitenziaria come quelli di Lamezia non ne ho mai visto», Brattoli ha anche parlato dell’«ottimo rapporto che c’è tra avvocatura e magistratura» e dello «spirito di collaborazione tra magistrati e tra magistrati e presidente del tribunale e uffici giudiziari, dove c’è personale professionalmente e moralmente preparato, che non esiste in tutte le sedi giudiziarie».
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