LAMEZIA TERME «Ignoro le ragioni per cui il mio nome non compare nella tabella dei risultati delle #Parlamentarie del Movimento 5 Stelle, ma in proposito mi sono subito attivato presso lo Staff, anche per chiedere di #pubblicare il dato che mi riguarda, se ritenuto opportuno». È con un post sul proprio profilo facebook che Giuseppe D’Ippolito candidato al collegio uninominale di Lamezia Terme-Catanzaro con i pentastellati commenta l’assenza del suo nome dall’elenco dei risultati definitivi delle Parlamentarie del Movimento. E a questo proposito precisa che «con 5stelle sono ora candidato alla Camera nel collegio uninominale di Catanzaro-Lamezia Terme».
«Presumo che il motivo per cui il mio nome non compare nella suddetta tabella – afferma D’Ippolito – dipenda dal fatto che con la mia #rinuncia alla candidatura al Senato (quale supplente a seguito delle consultazioni interne on line) viene meno, per le regole sulla privacy, il consenso alla pubblicazione dei dati personali relativi alla partecipazione alle Parlamentarie. In ogni caso il mio risultato alle Parlamentarie è comunque noto: ero arrivato alla posizione di candidato supplente nel collegio plurinominale del Senato».
L’avvocato lametino prosegue sottolineando che «anche per contribuire all’#affermazione del Movimento 5stelle, ho invece accettato la candidatura nel mio territorio, cioè nel collegio uninominale, per la Camera, di Catanzaro-Lamezia Terme, la quale, come risaputo, comporta una sfida elettorale diretta con i candidati delle altre liste».
«Ciò chiarito – aggiunge – è necessario concentrarsi sulle #urgenze della Calabria, e spero che lo facciano anche i miei avversari di collegio, in modo che agli elettori siano evidenti le singole intenzioni e prospettive. La #sanità, a eccezione del Movimento 5stelle, è il tema più assente in questa campagna elettorale».
«A riguardo – conclude D’Ippolito – ribadisco i nostri punti per la Calabria: #assunzioni immediate per garantire il rispetto della normativa sui turni e i riposi obbligatori e #ripartizione del Fondo sanitario sulla base del fabbisogno di cure nel territorio e non del criterio vigente, per il quale il Servizio sanitario regionale ha avuto nel complesso 2 miliardi di euro in meno».
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