COSENZA «Finalmente è stato riconosciuto il ruolo, la funzione e l’importanza dell’artigianato nel tessuto economico e culturale della nostra regione. La legge di riordino del settore dell’artigianato, approvata nei giorni scorsi dal consiglio regionale, rappresenta la sintesi tra l’azione di governo del presidente Mario Oliverio, gli artigiani stessi e i loro rappresentanti. Alla Regione va riconosciuto l’impegno, la capacità di ascolto e quella di portare in aula un testo che attribuisce valore a un settore trainante». È quanto afferma in una nota Francesco Rosa, presidente della Cna Cosenza e vicepresidente della Camera di Commercio di Cosenza. «Tra gli obiettivi individuati dalla legge – sostiene il presidente della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa – rientra non solo la promozione e lo sviluppo dell’artigianato, ma anche la salvaguardia dei saperi e dei mestieri calabresi tradizionali. L’artigianato rappresenta ancora oggi un punto di forza della nostra economia: anche da qui si può ripartire per innescare la ripresa, individuando le risorse finanziarie necessarie per le oltre 35mila imprese del settore».
«Era una legge che aspettavamo da troppi anni – continua Rosa – e che adesso regola il nostro comparto. È un testo che contiene una serie di principi condivisibili. Si fa riferimento alla dimensione identitaria, che innesca fattori antropologici, culturali, comunitari. Una serie di elementi che uniscono il settore dell’artigianato con gli altri motori produttivi. Fino a questo momento l’assenza di regole aveva provocato una frantumazione e parcellizzazione con il solo effetto di arrecare danni ai nostri stessi artigiani che invece chiedevano una regolamentazione in grado di dare certezze e garanzie. Ecco perché la norma – conclude Francesco Rosa – oggi disciplina anche l’uso illegittimo delle imprese non iscritte all’albo. Inoltre garantisce anche assistenza alle imprese in fase di costituzione. I centri di assistenza tecnica per l’artigianato (CATA) in particolare sostengono le nuove imprese, dall’accesso ai fondi comunitari alle certificazioni di qualità all’assistenza tecnica. La norma in questo modo agevola lo sviluppo favorendo l’accesso al credito, la formazione, l’innovazione restando però sempre saldi ai valori e alle tradizioni».
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