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Elisoccorso, il modello Abruzzo e i soldi per l’antincendio

  CATANZARO La pulce nell’orecchio agli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro è scattato nel corso di una più complessa attività di indagine. I militari avev…

Pubblicato il: 06/02/2018 – 22:13
Elisoccorso, il modello Abruzzo e i soldi per l’antincendio

 

CATANZARO La pulce nell’orecchio agli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro è scattato nel corso di una più complessa attività di indagine. I militari avevano intercettato alcune conversazioni telefoniche, a settembre 2016, tra Eliseo Ciccone (dirigente dell’ASP di Catanzaro responsabile della centrale operativa Suem 118 nonché coordinatore del Servizio d’Elisoccorso della Regione Calabria) e Leano Bertola (manager della Inaer Aviation Italia spa, che poi diventerà la Babcock spa). I due interlocutori manifestavano un linguaggio piuttosto confidenziale. Parlavano di «questioni inerenti allo sviluppo di un appalto, ad un decreto di nomina per responsabile del procedimento, alla questione amministrativa “dei quattro o dei tre”, alla necessità di sviluppare un capitolato e di predisporre documenti, alla opportunità di incontrarsi per meglio illustrare alcuni dettagli» e altri particolari come riportato nella richiesta di misura cautelare redatta dalla Procura di Catanzaro. Da quelle intercettazioni scaturirà un nuovo filone di indagine che porterà all’operazione “La Punta” (nome con cui alcuni indagati chiamano la Calabria, ndr) – coordinata dalla Procura di Catanzaro – e agli arresti domiciliari di due dirigenti pubblici – Eliseo Ciccone, 65 anni, dirigente medico dell’Asp di Catanzaro, responsabile, tra le altre cose, del servizio di elisoccorso calabrese, e Salvatore Lopresti, 58 anni, che guida il settore delle “Reti dell’emergenza urgenza” – e i due manager della società lombarda “Babcock mission critical services Italia spa” – Monica Mazzei, 50 anni, direttore vendite, e Leano Bertola, 38 anni, direttore commerciale.

IL MODELLO ABBRUZZO Secondo l’accusa i quattro indagati stavano preparando un capitolato d’appalto ad hoc per la società Babcock che si sarebbe aggiudicata un appalto per il servizio di elisoccorso regionale dal valore di 100 milioni di euro. Per riuscire nell’intento, secondo l’accusa, i manager della società davano svariate dritte ai dirigenti pubblici su come “confezionare” il capitolato. Nel corso di una conversazione tra Bertola e Lopresti i due discutono su quale modello adottare. «Dobbiamo fare il modello Basilicata o Abruzzo?», chiede Bertola. Alla fine decidono per il modello Abruzzo. «Prendiamo il modello Abruzzo, ultimo, ma velocemente entro maggio, sempre che coincidono i nomi, sul gruppo di lavoro deve emergere, fammelo avere, mi porto avanti con il lavoro», dice Lopresti a Bertola. Si riferiscono al modello di capitolato adottato dalla Regione Abruzzo, territorio in cui la Babcock aveva vinto la gara d’appalto. 

I SOLDI PER L’ANTINCENDIO «Calabria antincendio ce l’hanno detto in tutte le salse, o fate causa o non portate una lira, noi non vogliamo far causa perché siam sotto gara…». La società di Mazzei e Bertola, vanta un credito di 900mila euro con la Regione Calabria per servizi di antincendio boschivo. La Regione non paga. «Calabria antincendio, quindi, boh… allora a questo punto gli scriviamo… potremo… allora… unico modo… unico modo è far causa alla Regione… (incomprensibile) scusa ce l’hai il numero del funzionario? Chi è che si occupa di sta roba qua Leano?», chiede Mazzei a Bertola.
«Allora prima c’era la funziona… prima c’era l’avvocato Gullà che sta… che aveva in mano questo… Gullà non c’è più… adesso bisognerebbe fare capo a… eee… come cacchio si chiama… quello nuovo che, che aveva visto… Lopresti, però direi che andare a dirgli a Lopresti questa cosa, sia un filissimo fuori luogo in questo momento…», risponde Bertola che si riferisce al fatto che proprio con Lopresti stanno trattando sul capitolato d’appalto. Mazzei ribatte di darle il numero di Lopresti in modo da prendere appuntamento, «gli faccio capire solo il problema”, aggiungendo “voglio solo capire ci facciamo una scappata mezza giornata». Il 7 aprile 2017 le fiamme gialle monitorano Ciccone e Lopresti che si incontrano nella stazione di servizio Esso vicino alla Cittadella regionale. I militari li seguono e li ascoltano. Tra le cose di cui parlano Lopresti fa riferimento ad un ricorso giudiziario che ha visto la soccombenza della Regione Calabria nei confronti della società Inaer Aviation Italia in ragione della mancata corresponsione di corrispettivi per servizi antincendio (dato, quest’ultimo, emergente anche dall’attività di monitoraggio tecnico esperita allorquando la Mazzei, Bertola, in occasione di una conference call telefonica intrattenuta, nel fare riferimento a crediti vantati nei confronti della Regione Calabria per circa 900.000,00 euro, hanno concordato sull’opportunità di non richiederne, nell’immediato, il pagamento in relazione alla circostanza che il loro interlocutore istituzionale sarebbe stato proprio il Lopresti con il quale stavano intrattenendo relazioni, nell’alveo di un loro accordo per predisporre il bando di gara per l’affidamento di elisoccorso regionale). Meglio non litigare quando di mezzo c’è un appalto da 100 milioni. 

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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