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I tirocinanti chiedono certezze sul nuovo bando

CATANZARO Una delegazione spontanea di tirocinanti non rappresentata da alcuna sigla sindacale e non facente parte di alcun comitato è stata ricevuta martedì alla Cittadella regionale dal dirigente…

Pubblicato il: 06/02/2018 – 15:23
I tirocinanti chiedono certezze sul nuovo bando

CATANZARO Una delegazione spontanea di tirocinanti non rappresentata da alcuna sigla sindacale e non facente parte di alcun comitato è stata ricevuta martedì alla Cittadella regionale dal dirigente generale del dipartimento Lavoro, Fortunato Varone. I tirocinanti hanno chiesto al manager delucidazioni sui bandi degli enti pubblici e privati destinati agli ex percettori di mobilità . Durante il colloquio è stata chiesta la possibilità di valutare la modifica di alcuni punti del bando predisposto dalla Regione per tentare di rendere quanto meno accettabile documento che «fattivamente – spiegano i tirocinanti – incrementa un bacino di precariato figlio di scelte politiche sbagliate». La delegazione ha proposto, tra le altre cose, di spostare eventualmente le risorse destinate agli enti privati, qualora la partecipazione fosse carente, agli enti pubblici aumentando il compenso previsto per i tirocini, che attualmente è stato fissato a 500 euro. 
La seconda proposta avanzata a Varone è stata quella di chiarire quella che appare una contraddizione sul bando ed è relativa ai tempi dell’erogazione. Nel documento si fa riferimento sia a una rendicontazione mensile che a una trimestrale, fatto che non aiuta a capire quali saranno le scadenze retributive. Il dirigente del dipartimento Lavoro ha mostrato apertura sulle richieste dei tirocinanti, che chiedono l’erogazione mensile del compenso.
La terza richiesta della delegazione è stata quella di riconoscere un punteggio, così come per il bando sui tirocini negli uffici giudiziari, ai partecipanti al precedente bando che hanno maturato esperienze pregresse, in vista dell’allargamento del bacino. I tirocinanti, ora, sperano che le aperture della burocrazia si traducano in atti concreti sul nuovo bando pensato dalla Regione. In attesa che le richieste trovino riscontro, la delegazione seguirà la vicenda da vicino. 

«POLITICA E SINDACATI NON FANNO GLI INTERESSI DEI LAVORATORI» «Nonostante la manifestazione odierna alla Cittadella regionale, come al solito politica e sindacati non fanno gli interessi dei lavoratori tirocinanti. Questo bando – approvato all’unanimità giovedì 1° febbraio – non tiene conto delle richieste avanzate dai lavoratori di cui le varie sigle sindacali si sono totalmente disinteressate. Ci saremmo aspettati un confronto con i sindacati prima di siglare qualsiasi accordo con la politica che a ridosso delle elezioni cerca consenso con ogni mezzo a sua disposizione». Lo dice Serena Varano, portavoce della delegazione dei tirocinanti a margine della manifestazione, che prosegue: «Questo bando è stato accettato dai sindacati nonostante vi siano delle evidenti anomalie: noi tirocinanti, ad esempio, non sapremo con certezza se i compensi verranno erogati mensilmente o trimestralmente con gli evidenti disagi che ne potrebbero derivare». La portavoce Varano conclude: «Oggi sono state spazzate via le reali esigenze di chi presta servizio per la collettività senza tutele né diritti in un contesto di assoluto precariato che viviamo da anni».

GALLO: È IL MOMENTO DI DARE RISPOSTE Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale Gianluca Gallo che, in una nota, precisa di avere partecipato «su invito degli stessi lavoratori» all’incontro nel corso del quale «è stato fatto il punto sui contenuti del bando di recente pubblicazione e sugli aspetti ritenuti critici, in particolare la riduzione del 40% dell’indennità mensile, passata da 800 a 500 euro per 20 ore di tirocinio settimanale». «Riflettori puntati – sostiene ancora Gallo – anche sui criteri di selezione, con precedenza accordata ai lavoratori con minor permanenza nel bacino. Questioni sulle quali un intervento correttivo è urgente, oltre che opportuno: non si possono garantire servizi essenziali che dovrebbero essere assicurati dagli enti pubblici attraverso dipendenti di ruolo che però non ci sono, e poi retribuire i tirocinanti 6 euro l’ora. Un principio che deve valere per tutti gli ex percettori di mobilità in deroga e soprattutto per i bandi di futura emanazione». «Abbiamo sollecitato – sostiene ancora Gallo – il dipartimento a valutare la possibilità di adottare con urgenza interventi correttivi: il direttore generale Varone, che va ringraziato per la disponibilità al confronto ed al dialogo, s’è riservato di approfondire le tematiche sottoposte alla sua attenzione. Ho suggerito che all’adeguamento dell’indennità mensile si faccia fronte utilizzando le somme rimaste nelle casse della Regione dopo l’espletamento del precedente bando. Ma crediamo che certezze debbano essere data anche sul versante della liquidazione delle indennità, che deve essere puntuale ed a scadenza mensile, e sull’individuazione di criteri che valgano a rendere certe le graduatorie alle quali attingere, magari introducendo elementi che se da un lato possano consentire l’accesso ai giovani, dall’altro consentano di non escludere di fatto dai bandi i più anziani, che superata la soglia dei 50 incontrano maggiori difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro». «Meno di una settimana fa, in consiglio regionale – dice ancora Gianluca Gallo – all’unanimità abbiamo approvato un atto di indirizzo che invitava la giunta a fare di più, anche a vagliare la possibilità di creare, di concerto col ministero del Lavoro, un apposito bacino. È il momento di dar seguito alle parole: la Calabria e i calabresi ci guardano, e migliaia di lavoratori e le loro famiglie ci giudicheranno da quel che saremo in grado di fare per assicurare loro dignità e giustizia».

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