La prima sezione della Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso degli avvocati Giancarlo Pittelli e Francesco Verri, ha annullato l’ordinanza a carico di Leonardo Sacco in relazione alle malversazioni aggravate contestate all’ex governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto nell’ambito dell’operazione Jonny, condotta nel maggio 2017 dalla Dda di Catanzaro e incentrata sulle ingerenze della ‘ndrangheta nella gestione dell’accoglienza dei migranti nel Crotonese. Per Sacco, dunque, si rende necessario un nuovo giudizio davanti al Tribunale della Libertà per tutti i sette capi d’imputazione con cui gli si contesta, in concorso con don Edoardo Scordio e altri, di aver destinato le risorse pubbliche destinate ai migranti ad altri scopi in modo da creare fondi per la consorteria Arena-Nicoscia. L’ex governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto è in carcere e per lui permane l’accusa di essere “l’organizzatore della consorteria” insieme a don Scordio.
Stessa sorte ha avuto il ricorso presentato dagli avvocati Pittelli e Napoli il ricorso per conto di Pasquale Poerio, considerato dalla Dda uno dei prestanome del clan Arena nel business dell’accoglienza. Le impugnazioni per il resto sono state respinte. Per Sacco gli avvocati Verri e Napoli avevano coltivato, oltre al tema delle sette malversazioni, solo l’omessa motivazione da parte del Tribunale del Riesame.
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