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Se gli archivi della Regione finiscono sul pavimento

CATANZARO «Cavi elettrici volanti, intonaci cadenti, servizi igienici inagibili, vecchia mobilia accatastata nei corridoi. I locali in cui hanno trovato spazio i gruppi consiliari del consiglio reg…

Pubblicato il: 07/02/2018 – 7:37
Se gli archivi della Regione finiscono sul pavimento

CATANZARO «Cavi elettrici volanti, intonaci cadenti, servizi igienici inagibili, vecchia mobilia accatastata nei corridoi. I locali in cui hanno trovato spazio i gruppi consiliari del consiglio regionale in via Crispi non sono solo una sede inappropriata a ospitare qualsiasi attività lavorativa ma risultano inadatti a conservare qualsivoglia documento considerata la scarsa cura che l’amministrazione regionale riserva agli atti pubblici». Torna nuovamente a far sentire la propria voce il sindacato Cisal sullo stato di degrado in cui versa l’edificio catanzarese di via Crispi destinato a ospitare i gruppi consiliari del consiglio regionale. Dopo il grido d’allarme lanciato qualche settimana fa, la Cisal getta un cono di luce sulle condizioni di incuria in cui sono stati relegati una parte degli archivi regionali, che non hanno trovato spazio nella sede della cittadella regionale e sono stati dirottati nell’ex edificio dell’assessorato ai Lavori pubblici. «Quello che si offre alla vista – incalza la Cisal – è uno spettacolo indegno per una pubblica amministrazione che dimostra ancora una volta scarsa attenzione non solo per i propri dipendenti ma anche per la documentazione pubblica, cui dovrebbe garantire adeguata custodia e conservazione. E, invece, i fascicoli giacciono nella migliore delle ipotesi accatastati sul pavimento; nella peggiore disseminati nel più completo disordine nelle stanze anch’esse degradate ed esposte ad infiltrazioni d’acqua e umidità. Atti pubblici a cui nessuna garanzia di protezione è assicurata da parte dell’amministrazione regionale ma, al contrario, abbandonati al degrado e nella più totale sporcizia».
Gli archivi a cui la Cisal ha avuto sono quelli che conservano la documentazione relativa al settore regionale del Bilancio, dei Lavori Pubblici e della Società dell’Informazione.
«Le stanze destinate ad archivio – attacca la Cisal – versano nelle medesime condizioni degli uffici assegnati ai componenti dei gruppi consiliari del consiglio regionale: gli intonaci cedono sotto l’azione dell’umidità e delle infiltrazioni d’acqua, gli infissi non sono mai stati oggetto di manutenzione ordinaria tanto da far penetrare all’interno l’acqua piovana e il vento nelle giornate di pioggia, gli atti pubblici poi condividono i locali anche con stampanti e attrezzatura elettrica di vario genere caduta in disuso, mobilia e sedie rotte come nel più degradato dei depositi. La stessa incolumità degli impiegati regionali che quotidianamente vi si recano alla ricerca di fascicoli o pratiche – continua il sindacato – è messa a rischio da scaffali malfermi e documentazione non sottoposta ad opportuna catalogazione come, invece, ragionevolmente sarebbe necessario fare. Non stupisce, dunque, considerata la totale assenza di cura riservata ad atti pubblici, che anche gli appelli lanciati precedentemente dalla Cisal, finalizzati a scuotere le coscienze sulle disagiate condizioni in cui i componenti dei gruppi consiliari del Consiglio regionale sono costretti a lavorare, siano cadute nel vuoto». Il sindacato si rivolge quindi nuovamente al presidente del consiglio regionale, Nicola Irto, e al presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, «affinché assicurino al più presto il ripristino del giusto decoro e della pulizia in una sede distaccata ma sempre istituzionale del consiglio regionale. Ribadiamo – si legge ancora nella nota – ancora una volta che naturale sede dei componenti dei gruppi consiliari dovrebbe essere la Cittadella, ove ha luogo ogni attività del Consiglio e della giunta regionale. Ci domandiamo, infine, se le criticità denunciate e che confermano la precarietà e l’insalubrità dei luoghi rendano la sede di via Crispi adatta ad ospitare attività lavorative. Ci auguriamo quindi che questo, a differenza del precedente appello, possa trovare la giusta attenzione da parte dell’amministrazione regionale e che le legittime rimostranze sollevate possano divenire al più presto oggetto di interventi e bonifiche anziché spingerci a inoltrare una segnalazione alla Sezione Prevenzione, Igiene e Sicurezza sugli Ambienti di Lavoro dell’Asp al fine di accertare se sussistano idonee condizioni igienico-sanitarie sia per i dipendenti regionali che qui si recano per consultare gli archivi sia per i componenti dei gruppi consiliari del consiglio regionale che vi si trovano a svolgere la propria attività ogni giorno. I lavoratori devono, infatti, quotidianamente fare i conti con disagi strutturali derivanti da un edificio vetusto e non sufficientemente manutentato, distacco di calcinacci e servizi igienici inagibili non solo per il cattivo stato in cui versano i sanitari ma soprattutto per la presenza di umidità».

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