REGGIO CALABRIA In provincia di Reggio Calabria, nel triennio 2010-2012, sono stati diagnosticati 8.155 nuovi casi di tumore maligno, con un incidenza del 55,2% per i maschi e del 44,8% per le donne. Rilevato anche un secondo gruppo di neoplasia la cui raccolta è opzionale secondo gli standard internazionali; si tratta di 1.410 casi di carcinomi maligni cutanei e 201 casi di tumore non maligno del Sistema nervoso centrale. Sono alcuni dei dati contenuti nel primo rapporto sui tumori nella Città metropolitana di Reggio Calabria, dopo l’entrata in vigore della legge regionale 2 del 2016 che istituisce il Registro dei tumori di popolazione della Regione Calabria. Il rapporto 2018 dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio ha focalizzato i dati del triennio 2010/2012. «Credo che questa giornata sia molto importante in termini di cultura della prevenzione», ha affermato il prefetto Michele di Bari che questa mattina, assieme al direttore dell’Asp Giacomino Brancati, ha illustrato i contenuti e l’organizzazione del Rapporto. «Un rapporto che ci illustra in maniera plastica qual è la situazione nel nostro territorio, quali sono le incidenze e anche gli andamenti ai fini di una attività di prevenzione», ha aggiunto il prefetto prima di ascoltare i dati commentati prima da Brancati e dettagliati da Filomena Zappia, responsabile del Registro tumori dell’Asp 5 di Reggio Calabria. «È l’ottimo risultato di un lavoro di grande professionalità e competenza condotto all’interno di un’Azienda – ha sottolineato Brancati – che è sicuramente nell’occhio del ciclone per tante cose, anche per la cattiva gestione, ma con grandi potenzialità». I tumori più frequentemente diagnosticati sono stati, per gli uomini, quello della prostata (766 casi, pari al 17% dei tumori maschili), del colon e del retto (700, 16%), del polmone (597 casi, 13%), della vescica (546, 12%) e del distretto testa-collo (204, 5%). Per le donne, il più frequente è il tumore alla mammella (971 casi, pari al 27% dei tumori femminili), del colon e del retto (540, 15%), della tiroide (245, 7%), del collo dell’utero (165, 5%) e dello stomaco (125, 3%). La distribuzione per età ha evidenziato una maggiore incidenza della patologia oncologica nelle fasce più avanzate: il 48,7% dei tumori è insorto dopo i 70 anni; il 36,9% tra i 50 ed i 70 anni, il 13,1% tra i 20 ed i 50 anni, mentre i tumori infantili ed adolescenziali (fascia d’età 0-19 anni) rappresentano una quota estremamente esigua del totale, l’1%. Riguardo alla mortalità, i decessi nel triennio 2010-2012 sono stati complessivamente 3.168; 2.312 maschi (59,8%) e 1.556 donne (40,2%). Anche geograficamente, rispetto alle aree considerate, comprensorio della città di Reggio Calabria, comprensorio ionico e comprensorio tirrenico, è emersa una diversa incidenza di casi, più marcata nel comprensorio tirrenico. «Il nostro prossimo obiettivo – ha sostenuto Filomena Zappia – sarà quello di completare quanto prima la raccolta dei dati degli anni successivi al fine di poter valutare, oltre agli indicatori presenti nel rapporto, anche la sopravvivenza ed i trend temporali, avendo dati il più possibile aggiornati».
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