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Dal carrozzone al collegio, il (grande) passo di Incarnato

Per chiudere i rubinetti e ridurre la portata dell’acqua a Lamezia Terme, la Sorical ha atteso l’arrivo dei commissari prefettizi e la campagna elettorale per le politiche del 4 marzo. Analogamente…

Pubblicato il: 09/02/2018 – 12:17
Dal carrozzone al collegio, il (grande) passo di Incarnato

Per chiudere i rubinetti e ridurre la portata dell’acqua a Lamezia Terme, la Sorical ha atteso l’arrivo dei commissari prefettizi e la campagna elettorale per le politiche del 4 marzo. Analogamente a Crotone, mentre a Catanzaro sono più “fortunati”: l’acqua arriva ma talmente sporca e carica di ruggine da sconsigliarne l’utilizzo.
In tutto questo ci vuole coraggio a presentarsi al corpo elettorale per chiedere il passaporto per la Camera. Eppure Luigi Incarnato, baciato da decenni dalla fortuna politica, questo coraggio ha dimostrato di averlo, così come dimostra di avere sprezzo per qualsivoglia forma di conflitto di interessi. Infatti il buon Incarnato, con la benedizione di Nicola Adamo e di Mario Oliverio, pur restando commissario unico della Sorical è stato calato nella candidatura per la Camera dei Deputati nel collegio Castrovillari-Paola.
Del resto, la memoria corta dei calabresi aiuta, soprattutto quando c’è da far di conto con la storia gestionale di carrozzoni come la Sorical. Una società che ha fatto la fortuna di faccendieri e mediatori, di società internazionali e di fornitori privilegiati ma non ha mai conseguito gli impegni assunti, primo fra tutti quello di ammodernare una rete di distribuzione che funziona solo in misura del 30% rispetto alla già limitata capacità. Certo l’indebitamento è anche frutto della morosità di molti Comuni, ma il patto con gli enti locali era già stato tradito quando la Sorical decideva di non adempiere agli impegni contrattuali sulla distribuzione e veniva esentata per legge (sic!) dall’obbligo di occuparsi dell’intero ciclo dell’acqua, laddove, invece, le acque reflue restavano a gestione comunale o consortile.
Un carrozzone da liquidare immediatamente, come del resto invocano da quattro anni i soci privati che ormai hanno drenato sufficienti risorse e non hanno interesse a restare a bordo di questa nave fantasma affidata a un manager che manager non è e non è neanche competente in materia. Infatti, Luigi Incarnato, l’uomo prescelto (inaudita altera parte, come è nel suo stile di condottiero delle cause perse…) dal governatore Mario Oliverio, può solo vantare una lunga militanza socialista e un breve passaggio da assessore regionale ai Lavori pubblici. Stop.
Non che prima avessero fatto meglio o che le scelte dei predecessori di Oliverio brillassero per meritocrazia, basta ricordare che tra i commissari della Sorical c’è stato anche Sergio Abramo. Tuttavia oggi c’è la novità che Sorical doveva solo essere accompagnata in tempi rapidi alla liquidazione con riposizionamento del capitale in mano interamente pubblica, invece si va avanti da anni senza concludere e anzi rendendo più allegra una gestione che già triste non era mai stata o meglio, lo era stata per i calabresi ma non certo per gli amministratori.

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