CATANZARO Sono 260 i milioni di euro che la Regione Calabria ha destinato al comparto depurazione. Di questi, circa 53 dovranno essere reperiti tra le fonti di finanziamento, mentre i rimanenti 207 graveranno sulle programmazioni 2014-2020 del Patto per il Sud e dei fondi Por-Fesr.
A spiegare i dettagli della delibera con cui la Giunta regionale ha licenziato il provvedimento nella giornata di giovedì, sono stati l’assessore regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno, il governatore Mario Oliverio e il dg del dipartimento Infrastrutture Domenico Pallaria: «Si tratta di un programma particolarmente ambizioso – ha spiegato Musmanno -. Saranno 138 gli interventi per la prima delle due delibere licenziate, 108 di questi riguardano gli agglomerati urbani già in procedura di infrazione e 30 procedura di preinfrazione. Gli interventi riguarderanno sia i Comuni che hanno problemi sulla depurazione che quelli che hanno problemi sulla rete fognaria».
Ma la vera novità non risiede tanto nelle risorse reperite, ma nell’approccio al tema. Un «cambio di passo» come più volte Oliverio aveva annunciato e che in questo caso sembra tradursi nella capacità della Regione di programmare gli interventi anziché agire per contrastare l’emergenza: «Siamo felici di poter dire che finalmente possiamo operare per prevenire i problemi – ha detto ancora Musmanno -. Inoltre, mi preme sottolineare come il metodo utilizzato nella ricognizione e nella raccolta delle domande da parte dei Comuni, ci ha permesso di mettere in chiaro le regole per arrivare al completamento degli interventi in tempi ragionevoli e con una mappatura precisa delle esigenze. In più, la Regione, proprio per accelerare i tempi, è a disposizione per supportare i Comuni nella progettazione e nella fase di programmazione e controllo dei lavori».
La partita si gioca soprattutto contro il tempo, dunque, tanto che già dalla giornata di venerdì, il dg Pallaria ha scritto ai Comuni destinatari delle risorse perché si attivino per preparare la documentazione sulla fattibilità tecnico-economica necessaria alla sottoscrizione della convenzione tra Regione e Comuni. Convenzione che, come ha sottolineato Oliverio, «sarà firmata per tutti i Comuni entro la fine di questo mese».
Tre le pieghe della misura di finanziamento, sono previste poste speciali dedicate alla gestione immediata dell’emergenza: ogni Comune, infatti, potrà contare su circa 40mila euro immediatamente disponibili per affrontare situazioni che necessitano interventi rapidi in attesa di completare i lavori strutturali.
La misura prende le mosse dal lavoro portato avanti dalla task force sulla depurazione che nell’ultimo anno ha lavorato ad una mappatura della situazione complessiva, Comune per Comune: «Abbiamo lavorato per realizzare una mappatura altamente rispondente alla realtà – ha detto Oliverio -. Grazie alla task force che si è occupata di questo specifico problema, ora possiamo intervenire su quelle che sono le reali esigenze del territorio. Nonostante qualcuno speculi sull’attività di questo governo regionale, oggi siamo qui proprio perché in questi anni abbiamo lavorato a fari spenti affinché si potessero trovare soluzioni strutturali a problemi annosi della nostra regione. Ora bisogna accelerare: queste risorse devono diventare cantiere in tempi rapidi, al netto delle norme e delle procedure non possono esserci tempi morti».
Intanto, proprio perché i tempi stringono, particolare attenzione da parte della Regione dovrà essere dedicata a quei 13 agglomerati urbani per i quali negli ultimi quindici anni si erano aperte le porte di un project financing a compartecipazione privata per la realizzazione degli impianti di depurazione. In alcuni casi, quei progetti e i relativi finanziamenti sono bloccati per vicende legali e amministrative. Vicende che se non si dovessero sbloccare rapidamente, porterebbero la Regione, da giugno prossimo, a dover pagare circa 60 milioni di euro all’anno all’Unione Europea di multa. Soldi che, ovviamente, saranno un debito per i Comuni e dunque per i cittadini. Tra i Comuni interessati da tale rischio c’è Catanzaro, per il quale dal 2013 i fondi sono bloccati e ora rischiano di andare persi se Comune, Regione e investitori privati non trovano una soluzione in tempi rapidissimi. Già lunedì prossimo, infatti, è previsto un incontro alla Cittadella regionale per cercare di sbloccare la vicenda.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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