Scambio elettorale politico-mafioso, prescrizione per De Feo

CATANZARO Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Lo ha stabilito il gup di Catanzaro Francesca Pizii riguardo alle accuse mosse nei confronti di sei imputati coinvolti in un procedimento di scambio elettorale politico-mafioso. Si tratta di Angela De Feo, candidata nel 2005 con il Nuovo Psi per il rinnovo del consiglio regionale, e accusata di avere sborsato 50mila euro alla cosca Giampà di Lamezia Terme in cambio del procacciamento di voti. Patto rivelatosi infruttuoso perché la candidata, per la quale era stata chiesta una condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione, non è stata eletta. A fare da tramite tra la De Feo e la cosca sarebbe stato Romolo Villirillo, per il quale era stata chiesta una condanna a quattro anni di reclusione. A sostenere le tesi dell’accusa ci sono le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, tra i quali Gennaro Pulice e Giuseppe Giampà. La somma pattuita sarebbe stata consegnata nelle mani di un altro collaboratore di giustizia, Pasquale Giampà, per il quale era stata chiesta la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione. Stessa pena è stata invocata un altro pentito, Angelo Torcasio, coinvolto nel procacciamento di voti e con il quale sarebbe stata divisa la somma pagata dalla De Feo. Quattro anni erano stati chiesti, infine, per Aldo Notarianni e Saverio Cappello. Mentre Vincenzo Bonaddio, elemento apicale della cosca Giampà, era in attesa di rinvio a giudizio. La prescrizione, però, è intervenuta a chiudere il processo. Nel collegio difensivo gli avvocati Giancarlo Pittelli, Francesco Gambardella, Giusy Caliò, Rita Cellini e Francesco Stilo.

ale. tru.