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Locri, si dimette l’assessore Cappuccio

LOCRI A due giorni dal consiglio comunale convocato lunedì pomeriggio alle 17, con un solo punto all’ordine del giorno “Adozione del documento definitivo del Piano strutturale comunale e del regola…

Pubblicato il: 10/02/2018 – 9:38
Locri, si dimette l’assessore Cappuccio

LOCRI A due giorni dal consiglio comunale convocato lunedì pomeriggio alle 17, con un solo punto all’ordine del giorno “Adozione del documento definitivo del Piano strutturale comunale e del regolamento edilizio ed urbanistico”, l’assessore all’Urbanistica di Locri Eva Cappuccio ha rassegnato le sue dimissioni. Dimissioni che l’avvocato locrese, a pochi mesi dalla scadenza del mandato amministrativo, ha formalizzato al sindaco Giovanni Calabrese e al segretario generale, giovedì 8 febbraio. La decisione di Eva Cappuccio segue quella di aver rimesso nelle mani del sindaco il 21 dicembre scorso, anche la delega al Contenzioso.

LE MOTIVAZIONI DELLE DIMISSIONI Tra le motivazioni che hanno spinto l’ex assessore a lasciare il suo incarico: «La mancanza di un gioco di squadra» e «il deterioramento dei rapporti interpersonali» venutesi a creare all’interno dell’esecutivo in quest’ultimo periodo di attività politico- amministrativa. Ed è stata proprio Eva Cappuccio a chiarire la sua posizione in una nota indirizzata ai cittadini. «Le ragioni che mi hanno indotta a prendere una simile decisione – scrive l’avvocato – a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato amministrativo, sono da ricercarsi nel fatto che, le continue divergenze di idee e di intenti che hanno contraddistinto, in particolar modo, questo ultimo periodo di attività politico-amministrativa, hanno contribuito, per quanto mi riguarda, a creare un clima poco sereno all’interno dell’esecutivo, pertanto, allo stato, non sussistono più le condizioni per poter esercitare le funzioni a me demandate ad inizio mandato. Ritengo che detta motivazione escluda, già di per sé, la necessità di ogni altra spiegazione; la correttezza e l’onestà che mi hanno sempre contraddistinta mi impongono l’obbligo di ricordare, a me stessa, che il rispetto della persona in quanto essere umano viene prima di ogni altra cosa e quindi, nonostante la voglia di proseguire il mio lavoro fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati in campagna elettorale ho dovuto soccombere alla necessità e all’istinto di far valere le mie idee e di pretendere il rispetto come persona, come donna e come amministratrice eletta da ben 521 cittadini. Non essendo un “politico professionista” non sento la necessità di acquistare consensi tra i cittadini screditando il lavoro fatto (bene o male) da chi, in ogni caso, si è messo a disposizione della comunità e mi ha accompagnato durante questo percorso di attività amministrativa.  Per questo ringrazio chi, comunque, mi ha dato la possibilità di giungere, alla fine di questo percorso, ricca di esperienza e di nuove competenze».
«In questi cinque anni – continua Cappuccio – seppur priva di esperienza politico – amministrativa, ho cercato con impegno e tenacia di lavorare alle deleghe assegnate al fine di rendere migliore il mio paese e mettendomi a servizio dei concittadini. Ho sempre messo in conto la possibilità di commettere degli errori durante il mio operato, ma ho sempre confidato nella esperienza e nelle grandi capacità di chi mi stava accanto ritenendo che avrebbe potuto darmi quella sicurezza di cui ero sprovvista e che si acquista solo col tempo. Ho sempre pensato che per amministrare una città fosse necessario un gioco di squadra, all’interno della quale ognuno ha un suo compito e i risultati sono la conseguenza di una buona organizzazione, di idee vincenti e soprattutto di condivisione. Purtroppo devo dire che al di là di alcune sporadiche occasioni è stato proprio questo gioco di squadra a mancare che, unito alla scarsa lungimiranza di alcune scelte effettuate ha portato, a mio avviso, al logoramento della compagine amministrativa e al deterioramento dei rapporti interpersonali». Per Eva Cappuccio quindi, chi è chiamato ad amministrare una città, deve assumersi la responsabilità e l’impegno di svolgere il proprio operato insieme ad una compatta compagine governativa all’interno della quale «il primo cittadino opera come il buon padre di famiglia che accompagna i propri figli nella crescita fino a quando questi ultimi, acquisiti i necessari insegnamenti, concorrono assieme al padre al buon andamento della vita familiare».

I RISULTATI CONSEGUITI Eva Cappuccio ricorda nella nota alcuni importanti risultati conseguiti in base alle deleghe assegnatele, ad esempio, per il contenzioso, in questi anni di amministrazione, si è potuto appurare una notevole riduzione delle cause passive; mentre per il settore urbanistico (nonostante le difficoltà incontrate), l’approvazione del Piano Spiaggia, fermo da circa 15 anni e poi,  la risoluzione delle problematiche dell’ufficio condoni (in via di definizione), la redazione del nuovo Piano di Protezione Civile sino all’adozione del Piano Strutturale Comunale, strumento di pianificazione territoriale ed urbanistica che sostituisce in toto,  il vecchio Piano Regolatore. «Il rammarico per l’assunzione di questa mia decisione – conclude l’ormai ex assessore – a soli tre giorni dell’adozione in seno al Consiglio del Piano Strutturale – è compensato dalla soddisfazione di essere riuscita a dotare la Città di Locri di un importante, anzi fondamentale strumento urbanistico la cui assenza, per troppi anni, ha determinato un rallentamento nella sviluppo del territorio nei suoi vari aspetti».
In realtà, a rompere con l’esecutivo quattro anni fa, era stato anche l’allora assessore all’Ambiente Alfonso Passafaro, delega successivamente affidata al vicesindaco e assessore al Bilancio e al Personale, Raffaele Sainato.

 

Francesca Cusumano
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