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Parlare di cancro non è più tabù. La lezione di vita di Flora

Raccontare come si affronta la battaglia della vita e per la vita aiuta molto, aiuta tutti, soprattutto chi scopre di avere questa terribile malattia. Lo fa in queste ore, dal suo profilo Facebook,…

Pubblicato il: 12/02/2018 – 10:35
Parlare di cancro non è più tabù. La lezione di vita di Flora

Raccontare come si affronta la battaglia della vita e per la vita aiuta molto, aiuta tutti, soprattutto chi scopre di avere questa terribile malattia. Lo fa in queste ore, dal suo profilo Facebook, Flora Caruso, una dinamica signora di Cosenza che nella vita fa il perito fonico forense. Un lavoro che la porta in giro per i vari Tribunali d’Italia. È mamma di una splendida ragazza di 28 anni che sta rinunciando alla sua vita e alla possibilità di trovare lavoro per starle vicina in un cammino che sarà lungo e difficile.
Flora è chiara e decisa nel raccontare un dramma che dimostra subito di non temere: «Ho scoperto di avere il cancro. Che dire? Dico che all’inizio appena scopri la verità ti crolla addosso il mondo intero… ma nell’immediato ti si scatena una forza inimmaginabile e inizi la sfida… inizi la lotta. La paura non ti appartiene più perché ci si concentra sulle strategie di attacco e di difesa. Sono passati otto giorni dall’intervento… ero serena al punto tale da recarmi da sola e a piedi presso la sala operatoria. Nulla mi intimoriva anzi avevo pure fretta che iniziasse l’intervento. Sono salita sul tavolo operatorio con le mie gambe e fino all’anestesia ho fatto autoironia con lo staff dei chirurghi, splendide persone, mi sono addormentata con le loro risate. Il risveglio è stato il più bello della mia vita… ho visto il viso di mia figlia… il mio angelo che non mi ha lasciata da sola neanche per un nanosecondo e l’invasione amorevole dei miei parenti e degli amici che ringrazio di cuore…e delle risate in stanza quando si nascondevano nel bagno perché solo una persona poteva rimanere col paziente. Domani avrò il controllo e ancora pochi giorni di attesa per il risultato dell’esame istologico… poi la terapia. Che sia chemio o radio o tutte e due poco importa, sono pronta a scendere nell’arena e a lottare. Poco importa se cadranno i miei capelli, adoro i foulard. E so che ricresceranno più belli di prima. Poco importa se mi sentirò debole con le forze, recupererò, perché come dice Nadia Toffa noi non siamo malati, noi siamo guerrieri. Vivrò intensamente ogni attimo della mia vita iniziando dalle cose più piccole. La negatività non mi appartiene più… SONO FELICE COSÌ».
Parole che diventano una lezione di vita. E di coraggio.
In uno scambio di messaggi che ho avuto stamane con lei, la signora Flora manifesta una preoccupazione: «Vorrei solo chiedere una cosa: che la sanità garantisca il nostro diritto alle cure che in alcuni ospedali non c’è. Mancano le strutture purtroppo, e il cancro non aspetta. Noi ce la mettiamo tutta ma anche lo Stato deve aiutarci». E poi ringrazia il chirurgo dr. Abonante, «eccellenza della sanità cosentina, e tutto il suo staff».
Buona fortuna Flora. La tua forza è sicuramente la tua vittoria. La tua vita.

*Giornalista

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