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Il sindaco di Cicala annuncia lo sciopero della fame

CATANZARO Il sindaco di Cicala, nel Catanzarese, annuncia che da mercoledì avvierà lo sciopero della fame «per l’inerzia e la superficialità con cui si sta trattando la copertura della zona carente…

Pubblicato il: 13/02/2018 – 11:08
Il sindaco di Cicala annuncia lo sciopero della fame

CATANZARO Il sindaco di Cicala, nel Catanzarese, annuncia che da mercoledì avvierà lo sciopero della fame «per l’inerzia e la superficialità con cui si sta trattando la copertura della zona carente del medico di medicina generale» nel suo paese, che si trova in un’area interna e «a forte rischio di spopolamento e con prevalente popolazione anziana». Il primo cittadino Alessandro Falvo si dice inoltre «pronto a consegnare al ministero della Sanità la tessera elettorale insieme a chi liberamente deciderà di seguirmi in questa battaglia di civiltà». Falvo fa sapere di aver già preannunciato la sua decisione al prefetto di Catanzaro, al dipartimento Tutela della Salute della Regione e all’Asp del capoluogo. «Dopo 10 mesi di vacazio del posto di medicina generale – afferma in una nota il sindaco – ancora ad oggi non si intravedono soluzioni all’annoso problema che sta interessando circa 600 cittadini di Cicala e altri 700/800 dell’ambito sanitario di appartenenza, ai quali è stato garantito un minimo di servizio da un medico incaricato con incarico provvisorio e che pare verrà interrotto per una presunta incompatibilità non condivisa da tutti dal punto di vista della normativa. Non mi resta che questa forma civile di protesta per vedere garantito il diritto alla salute dei miei cittadini che probabilmente per l’Asp non sono altro che numeri».
Falvo chiarisce che «non c’entra nulla il commissario alla Sanità in tutto questo, non si tratta di spesa nella Sanità, si tratta di ordinaria amministrazione ma che per l’Asp di Catanzaro, purtroppo, diventa straordinaria e di difficile applicazione». «Sarebbe ora di pensare ad una sanità territoriale a servizio dei cittadini con annessi e connessi, invece chi deve garantire questi servizi di base è in tutt’altre faccende affaccendato. È giunto il momento di una forte presa di coscienza e di mettere ordine ad un settore che sicuramente in questo caso ed in altri che hanno riguardato la sanità nel mio comune non ha fatto bene. Lo sciopero che mi accingo a fare – conclude Falvo – sarà ad oltranza, fino a quando non verrà convocato un tavolo tecnico in Prefettura, volto a fissare tempi e modi certi per la soluzione definitiva della criticità e non verranno attuate tutte le tutele per la popolazione che da qui a qualche giorno potrebbe trovarsi nuovamente senza assistenza sanitaria di base».

 

 

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