La corsa di Fi parte da Vibo – VIDEO

VIBO VALENTIA Forza Italia mostra i muscoli e invoca la mobilitazione degli indecisi in vista delle politiche e delle regionali 2019. E lo fa a Vibo, in occasione della presentazione della candidatura di Giuseppe Mangialavori. La parabola del “medico gentile” sembrava destinata al declino dopo l’addio al consiglio regionale seguito alla sentenza che ha riammesso Wanda Ferro; nessuno, a quel punto, poteva immaginare di ritrovarlo capolista per il Senato, un posto che, su e giù per l’Italia, Berlusconi ha riservato solo ai big nazionali. «Lo diventerà anche lui», dice convinto Roberto Occhiuto, davanti alle centinaia di persone che hanno riempito la sala del consiglio provinciale. Jole Santelli rivendica la scelta: «Molte volte ci è stato rimproverato di non aver dato importanza a Vibo. Stavolta lo abbiamo fatto alla grande: Mangialavori sarà la vera rivelazione di Forza Italia».
La coordinatrice regionale racconta il retroscena della candidatura: «Ero seduta accanto a Berlusconi quando gli ho detto: “Presidente, qui c’è un medico affermato, conosciuto in tutto il Sud Italia, che ha preso un botto di voti alle ultime regionali e che è una persona perbene”. Poi ho tirato fuori la foto di Peppe: “Presidente, ce l’hai una persona così?”. Mi ha detto “no”. E io: “E allora il candidato è lui”».

«QUELLO CHE NON FARÒ» Mangialavori pronuncia un discorso spiazzante, centrato sulle «cose che non farò». Una sorta di provocazione rispetto al modo in cui il centrosinistra – vibonese e non solo – ha impostato la campagna elettorale. «Non prometterò miracoli per la Provincia, non progetterò corsi di formazione negli enti montani, non darò tempi certi sulla costruzione del nuovo ospedale e non prospetterò l’allargamento della Zes a Vibo». Una invettiva, quella di Mangialavori, «contro le bufale pre-elettorali e contro la peggiore politica che ha distrutto il territorio». Il candidato senatore è sicuro: «Fi è l’unica forza politica che può andare al governo, il Pd non ha alcuna possibilità di vittoria». È un appello al «voto utile», su cui si concentra anche Occhiuto: «Il Rosatellum ci sta consegnando la vittoria, ma è importante votare il centrodestra per non portare il Paese nell’instabilità. Se nel Centrosud si sceglieranno altri partiti, il rischio è che si torni al voto anticipato». Alleanze dopo il 4 marzo? Il vicecoordinatore regionale le esclude: «Vinceremo da soli, ma in ogni caso non faremo un governo con Renzi».

REGIONALI Le politiche sono un obiettivo ma anche una tappa di avvicinamento all’autunno 2019, quanto si tornerà al voto per le regionali. Occhiuto ha ben presente la sfida da affrontare: «È importante dare forza al centrodestra adesso, in modo da permettergli di governare anche la regione e di togliere di mezzo il governo Oliverio, il peggiore nella storia calabrese». Ma gli indecisi devono prendere partito al più presto, dice Occhiuto: «Ci aiutino a vincere. Se verranno dopo, troveranno le porte sbarrate». Un messaggio neanche troppo velato sia ai maggiorenti che inciuciano con il centrosinistra sia agli esponenti azzurri delusi per l’esito delle candidature.
Chiude Mangialavori: «Non possiamo perdere questa occasione, dobbiamo vincere per ricostruire il Paese».

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it