LO SFASCIO | Nella Sibaritide il “tema dei temi” è la sanità

Lo scontro è tutto, o quasi, sulla sanità. È su questo tema che si anima il dibattito tra i candidati nel collegio uninominale di Corigliano-Rossano. Ernesto Rapani (centrodestra), Francesco Sapia (M5s) e Mario Valente (che rappresenta il Pd nel listino plurinominale e ha sostituito Ferdinando Aiello, impegnato in una serie di iniziative elettorali) partono da punti di vista molto differenti. Si sfiorano, fino quasi a coincidere, quelli di Rapani e Sapia. Che puntano dritto al cuore delle scelte messe in campo dai governi nazionale e regionale. Scelte che Valente difende, soprattutto con riferimento all’ambito gestito dalla giunta guidata da Mario Oliverio. «C’è un commissario al Piano di rientro (Massimo Scura, ndr) nominato dal Pd che non dialoga con il governo regionale del Pd e c’è una burocrazia che non dà retta a nessuno. Da due anni chiediamo incontri a Oliverio, Scura e al direttore generale Raffaele Mauro, ma ci evitano perché non sanno cosa fare per affrontare i problemi». Sapia dice che «la politica ha abbandonato la fascia jonica al proprio destino». Parla anche della propria esperienza di trapiantato, «costretto a rivolgermi per due volte a strutture che stanno fuori dalla regione. Sono testimone della desertificazione sanitaria iniziata nel 2009 con il Piano di rientro inaugurato dal centrodestra. Poi le cose sono addirittura peggiorate, si è tolta dignità al paziente, diventato un cliente perché la sanità pensa soltanto al profitto». Valente, unico candidato dei Giovani democratici nelle liste del centrosinistra italiano, si difende e contrattacca: «Qui l’unico a protestare con forza contro la gestione del commissario Scura è stato il governatore Oliverio. Lo ha fatto con toni molto duri. E non mi pare di aver notato altri pronti a sostenerlo nella sua battaglia. E poi non dimentichiamo che il commissariamento della sanità nasce con Scopelliti al governo della Regione». È soltanto il “primo turno” del confronto sui temi della salute nella puntata de “Lo Sfascio-speciale elezioni” condotta da Pietro Bellantoni. Nel secondo scambio di battute tocca di nuovo a Rapani aprire le danze: «Oliverio è arrivato nella Sibaritide sul cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide e ha mortificato tutti i cittadini. Quello che ha inaugurato è uno stralcio del progetto che riguarda il livellamento dei terreni, lo scavo della fondamenta e la recinzione del cantiere. Una trovata elettorale. Ed è stata una trovata anche l’idea di andare a incatenarsi contro il commissariamento della sanità: poi è stato richiamato all’ordine dal ministro Minniti, che oggi non si candida in Calabria perché sa di aver fallito». Per Sapia quello del Pd è «il governo della malasanità. Per un’ecografia ho dovuto rivolgermi a una struttura sanitaria di Bologna e sono stato costretto a prendere l’aereo a Brindisi. Nel nostro territorio sono stati chiusi due dei quattro ospedali e hanno lasciato gli spoke di Corigliano e Rossano a farsi la guerra. E volevano chiudere il reparto di Nefrologia di Corigliano che è un’eccellenza». Valente attacca, invece, i Cinquestelle: «Le proposte di Dalila Nesci sulla sanità sono le stesse di Giuseppe Scopelliti quando era commissario al Piano di rientro. È lo stesso errore presentato per due volte. E l’inizio dei lavori del nuovo ospedale è la prova che con la giunta Oliverio c’è stata un’inversione di tendenza». Il che non equivale a negare le difficoltà: «Siamo i primi a riconoscere la gestione superficiale dell’ingegnere Scura. Oliverio conduce da mesi una battaglia che non è quella di un esponente di partito, ma è la battaglia di un calabrese per i calabresi».