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Orrico (M5s): «Non è un Paese per donne, le proposte del nostro programma»

COSENZA «Non è un paese per donne. Non lo è mai stato in realtà, ma credo sia arrivato il momento di invertire la rotta, non ci si può più accontentare che qualcosa stia cambiando, lentamente. Una …

Pubblicato il: 14/02/2018 – 16:39
Orrico (M5s): «Non è un Paese per donne, le proposte del nostro programma»

COSENZA «Non è un paese per donne. Non lo è mai stato in realtà, ma credo sia arrivato il momento di invertire la rotta, non ci si può più accontentare che qualcosa stia cambiando, lentamente. Una dote di capacità ed energie che conta milioni di talenti e che sta andando dispersa. Ancora troppe difficoltà, troppi ostacoli per divenire forza lavoro, per guadagnare una dimensione personale completa e appagante. E quando si riesce a lavorare ecco l’ombra sporca della molestia sessuale che incombe: una su sei, rivela l’Istat, la subisce proprio dove presta la propria attività». Lo dice Anna Laura Orrico, candidata del M5s alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Cosenza. «Un milione e 173mila le donne – circa il 7,5% – che sono state vittima di ricatti sessuali sul luogo di lavoro per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere progressioni nella carriera – spiega Orrico –. Ma non è solo una battaglia culturale. I numeri, i numeri e i dati, parlano chiaro, ancora una volta. In Italia solo il 49% può vantare un impiego ed in Europa soltanto la Grecia rimane dietro di noi. Di contro, invece, se soltanto l’occupazione femminile arrivasse al 60 per cento, conferma la Banca d’Italia, il Pil italiano lieviterebbe di sette punti. Un traino importante per ripresa e crescita. Poco e male si è agito allora sul tema, necessario è ora più che mai cambiare le regole». «A iniziare – continua Orrico – dalle donne lavoratrici che sono al centro del programma per la qualità della vita del Movimento 5 stelle. Vanno supportate con misure mirate quali: sgravi contributivi, della durata di tre anni, alle imprese che mantengono al lavoro le donne dopo la nascita del figlio; la riorganizzazione dei sostegni per il babysitting perché in Italia solo il 21% dei bambini sotto i tre anni usufruisce di un servizio di assistenza all’infanzia; l’introduzione dell’iva agevolata al 4% per l’acquisto dei prodotti neonatali edell’infanzia; l’innalzamento dell’indennità parentale e di maternità. Un libro dei sogni? Affatto. Come amo ripetere sempre, citando Nelson Mandela, “Sembra sempre impossibile finché non viene fatto”». 

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