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Laboratori d’analisi sul piede di guerra

LAMEZIA TERME «L’assemblea dei titolari dei laboratori accreditati ha deciso di non subire l’imposizione di sottoscrizione di contratti (validi per l’esercizio 2017, ormai concluso) contenenti tett…

Pubblicato il: 16/02/2018 – 6:49
Laboratori d’analisi sul piede di guerra

LAMEZIA TERME «L’assemblea dei titolari dei laboratori accreditati ha deciso di non subire l’imposizione di sottoscrizione di contratti (validi per l’esercizio 2017, ormai concluso) contenenti tetti di spesa decurtati a consuntivo e clausola di rinuncia alle azioni giudiziarie intraprese e/o future». Anisap Calabria e Federlab sono sul piede di guerra. E al termine dell’assemblea del 14 febbraio scorso a Lamezia affidano a una lettera la loro rabbia. La comunicazione (inviata al commissario al Piano di rientro Massimo Scura, al governatore Mario Oliverio e ai direttori generali delle Asp calabresi) parte proprio dalla richiesta di rinunciare alle cause intraprese. Un’anomalia, secondo i proprietari dei laboratori, perché segnalerebbe che «la pubblica amministrazione non è certa di procedere nella piena legalità. Perché se così fosse, non dovrebbe temere in alcun modo il vaglio dei giudici. Invece – scrivono Anisap e Federlab – con ultimatum perentori e privi di ogni volontà collaborativa (anzi nella convinzione che collaborare significa adeguarsi alle vostre decisioni), avete ritenuto di trattarci da sudditi, o peggio da cittadini nei confronti dei quali non avere neanche il riguardo di una consultazione e ai quali negare il compenso per attività già svolte».
Il clima è caldissimo, al punto che le associazioni si dicono pronte a depositare «presso le competenti sedi della Procura della Repubblica le denunce nei confronti dei responsabili di atti che – secondo noi – configurano gli esterni dei reati di abuso e tentata estorsione». Ai propositi di denuncia è stato dato seguito giovedì: esposti sono stati presentati alla Guardia di Finanza di Reggio e Catanzaro contro il commissario Scura e i dg delle Asp (Reggio Calabria e Catanzaro) che hanno avviato le convocazioni per la firma dei contratti. I titolari dei laboratori hanno anche chiesto il sequestro preventivo del contratto proposto.
Con queste premesse, nessuno dei rappresentanti delle associazioni di categoria «si recherà nelle Asp a sottoscrivere contratti per adesione ben consapevoli che la minacciata sospensione dell’accreditamento, in presenza di giusti motivi per rifiutare la stipula (nel nostro caso sussistenti), non avrebbe nessun fondamento giuridico e si presenterebbe come una gravissima ritorsione e un atto politico di aggressione a un intera categoria e a centinaia di lavoratori».
La chiosa è un’apertura («confidiamo che il buon senso prevalga») e si augura «che il presidente della giunta regionale intervenga in modo deciso a favore dei cittadini, privati dei Livelli minimi di assistenza a causa di decreti commissariali immotivati e illegittimi, dei lavoratori che rischiano ingiustamente il posto di lavoro, delle aziende che hanno continuato a garantire il servizio nonostante non ricevano pagamenti da oltre sei mesi».  

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