Riceviamo e pubblichiamo:
Gentile Direttore,
condivido in pieno le perplessità dell’amica Wanda Ferro sul varo da parte della Regione in piena campagna elettorale dei bandi sui tirocinanti Garanzia Giovani e Dote Lavoro. Il buon senso e una certa etica politica avrebbero dovuto suggerire un rinvio a dopo il voto. A questa tempistica sospetta credo abbiano dovuto adeguarsi, per non esserne tagliati fuori, tutti coloro che operano nel settore della formazione e di servizi alle imprese. Tra questi lo studio di mio nipote Giuseppe che da moltissimi anni si occupa di queste cose. Chi conosce le vicende della Regione sa benissimo che non mi sono mai occupato, in qualsiasi forma diretta o indiretta, dell’attività svolta da mio nipote. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Credo che si sia fatto valere solo con il suo importante curriculum e il suo impegno e di questo, come zio, non posso che esserne orgoglioso.
Quanto all’ipotizzato aiuto a mio nipote da parte del presidente Oliverio, ritengo che tale ipotesi non regga alla prova dei fatti. Sono stato e resto – come lei stesso ha ammesso – il più strenuo e irriducibile oppositore del Governatore che, quando ha potuto, ha sempre “ricambiato” con una palese ed anche esagerata ostilità nei miei confronti. Le ricordo solo le manovre messe in atto dal presidente Oliverio e dal capogruppo del PD Romeo per evitare a tutti i costi la mia elezione a segretario-questore del Consiglio regionale.
Le assicuro che nessuno potrà mai trovare traccia di inciuci tra me e il presidente Oliverio, da cui, semmai, mi aspetto dopo tre anni qualche atto concreto a favore della mia città, Catanzaro, che egli ha bistrattato a favore di altri territori.
Non posso chiedere a mio nipote Giuseppe di non lavorare e di chiudere il suo studio professionale. Lui non si è mai occupato di politica e non ha mai partecipato alle mie campagne elettorali. Sono solo sicuro che, per l’affetto che mi porta, il 4 marzo mi voterà.
Con stima.
Domenico Tallini
Anche noi condividiamo le perplessità di Wanda Ferro. Perché la tempistica delle email inviate da Giuseppe Tallini e l’attivismo pre-elettorale suscitano in noi gli stessi dubbi manifestati dalla candidata del centrodestra riguardo alle iniziative legate al mondo della formazione. Nessun dubbio, invece, sul fatto che il nipote del consigliere regionale Tallini sia un valido professionista, così come crediamo fermamente che voterà per lui, visto che ne sponsorizza l’attività anche sui social ntework. D’altra parte non c’è dubbio che per Tallini, giusto per riprendere un famoso refrain, “comunque vada sarà un successo”. Il candidato di Forza Italia, mal che vada, resterà consigliere regionale. Nella migliore delle ipotesi, invece, approderà in Parlamento e, grazie al successo nel collegio di Catanzaro, potrà finalmente godere del vitalizio che ha già chiesto al consiglio regionale e gli è stato “sospeso” soltanto perché è ancora in carica. Se diventerà deputato, la Regione staccherà per lui ogni mese un assegno da 6mila euro che potrà sommarsi a quello di parlamentare.
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