LAMEZIA TERME «Una popolazione inerme, quella lametina, sta assistendo a qualcosa di davvero inusitato. Famiglie, attività commerciali ed imprenditoriali, a causa del distacco dell’acqua potabile in orari diversi e sempre più stringenti, hanno subìto e stanno subendo, oltre alla continua privazione di un bene fondamentale, anche rilevanti danni economici e non solo». Lo affermano in un esposto alla Procura della Repubblica tre ex consiglieri comunali di Lamezia Terme, Giancarlo Nicotera, Enrico Costantino e Pasquale Di Spena. «Ritenevamo che, a seguito del puntuale e pregevole intervento della magistratura – aggiungono – la lesione di tale diritto potesse avere fine. Invero, mentre prima la sospensione dell’erogazione dell’acqua avveniva in orari serali e generalmente dopo le 20, oggi, invece ed incredibilmente, avviene anche a partire dalle 13. Tutto ciò colpisce in maniera “kafkiana” e indiscriminata tutti: sia i soggetti eventualmente morosi da anni, sia coloro che puntualmente pagano per usufruire di tale servizio essenziale. L’irregolarità del pubblico servizio, con orari diversi e con un distacco a volte per oltre 10-12 ore, sta portanto la cittadinanza all’esasperazione. Si segnalano già diversi e cospicui danni ai serbatoi condominiali e non, alle attività commerciali (danni economici e d’immagine), specie a quelle dove, obbligatoriamente, occorre lavorare con l’acqua potabile». «Chiediamo che vengano adottati – concludono i tre firmatari dell’esposto – tutti i provvedimenti opportuni e possibili che possano assicurare la fruizione e la regolarità di un servizio essenziale e fondamentale per la cittadinanza tutta».
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