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Il “Pueblo” di Ascanio Celestini a Cosenza

COSENZA «Qual è la differenza tra un guardone e un poeta? Il primo osserva, il secondo osserva e immagina». Ascanio Celestini apre il suo balcone immaginario sul “Pueblo” (è il titolo dello spettac…

Pubblicato il: 19/02/2018 – 10:29
Il “Pueblo” di Ascanio Celestini a Cosenza

COSENZA «Qual è la differenza tra un guardone e un poeta? Il primo osserva, il secondo osserva e immagina». Ascanio Celestini apre il suo balcone immaginario sul “Pueblo” (è il titolo dello spettacolo) del cine-teatro Italia di Cosenza chiarendo fin da subito che quella che sta per raccontare è una storia di immaginazione, quindi, per la matematica proprietà transitiva, di poesia. E non è solo una storia, sono tre, quelle di due donne e di un uomo che vivono la loro vita nell’indifferenza delle persone che gli passano accanto quotidianamente o come Ascanio e il suo musicista Pietro, che le osservano attraverso le tende bianche del balcone della loro abitazione. 
Violetta e sua madre sono a casa. Violetta è una cassiera di un discount, sta seduta tutto il giorno alla cassa e passa i prodotti che i clienti le passano. Questa è la vita, insipida, senza neanche un emozione di un cassiere. Questa è la vita vista da un guardone, ma non di un poeta. Per un poeta Violetta, cassiera di professione, è la principessa di un regno. Alla principessa tutti portano i loro tributi: dalla maionese ai prosciutti e come se non bastasse ognuno le lascia anche dei denari, soldi in carta e anche spiccioli. Violetta aveva un padre, non lo ha mai conosciuto ma sapeva fare tutto. Celestini attraverso le parole del suo spettacolo, con ironia riesce a trovare anche le parole giuste per far riflettere sul rapporto che nasce tra una madre rimasta sola e una figlia rimasta orfana. Vicino a Violetta ci sono anche la barbona nullatenente Domenica e il suo fidanzato Said. Dalla storia che si intreccia dei due Ascanio Celestini riesce a tirare fuori l’elogio all’indifferenza del tempo che stiamo vivendo. Non ci stupisce vedere un donna morire, non proviamo pietà per un uomo che sulla tratta tra la Libia e Lampedusa affoga in acqua e muore sul fondo del Mediterraneo. La storia di Domenica che tenta il suicidio in un giorno di sole ma viene salvata e dimessa in un giorno di pioggia è l’emblema delle storie che si possono nascondere dietro una vita e di come tutto possa ridursi ad una breve notizia di cronaca: muore una donna dopo aver bevuto un cappuccino decaffeinato.
Nell’unica tappa calabrese di “Pueblo” nel corso della rassegna More, Ascanio Celestini anticipa, anche se dura solo 80 minuti, il giorno del “prodigio”. Accendendo i riflettori sui tanti Violetta, Said e Domenica che ci circondano e di cui nemmeno ci accorgiamo.

mi. pr.

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