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IN PRIMO PIANO | «Vi spiego perché quella di Scura è una tentata estorsione»

LAMEZIA TERME La sanità è agitata da scossoni e fibrillazioni quasi quotidiane. Ed è inevitabile per un settore che movimenta centinaia di milioni di euro. Il 15 febbraio scorso l’Anisap, l’associa…

Pubblicato il: 20/02/2018 – 15:04
IN PRIMO PIANO | «Vi spiego perché quella di Scura è una tentata estorsione»

LAMEZIA TERME La sanità è agitata da scossoni e fibrillazioni quasi quotidiane. Ed è inevitabile per un settore che movimenta centinaia di milioni di euro. Il 15 febbraio scorso l’Anisap, l’associazione che tutela gli interessi delle strutture ambulatoriali private accreditate, ha deciso di denunciare il commissario al Piano di rientro per tentata estorsione. Edoardo Macino, presidente dell’associazione, è l’ospite della puntata di “In Primo Piano” in onda martedì sera alle 20 su L’altroCorriere tv (canale 211 del digitale terrestre). Macino racconta quello che è successo negli ultimi mesi «e che ha fatto dire ai nostri avvocati che ci troviamo davanti a una tentata estorsione». Tutte le strutture, in forza dell’ultimo contratto firmato, nel 2017 hanno continuato a erogare prestazioni basandosi sui tetti di spesa dell’anno precedente. «Bene – spiega Macino –, il commissario Massimo Scura ha pensato di tagliare quei budget di 13 milioni e di comunicarlo ufficialmente nel mese di gennaio 2018, quando l’anno a cui fanno riferimento è già concluso da un pezzo». Come se non bastasse, «ci chiede di firmare budget che basterebbero a coprire i primi sei mesi dell’anno e di rinunciare a tutte le azioni giudiziarie intraprese: passate, presenti e future». Uno dei nodi è proprio l’ultimo ricorso: quello che contesta i tetti di spesa e sarà discusso dal Tar il prossimo 14 aprile. Ma il punto non è soltanto questo. Macino lo spiega: «Firmare i nuovi contratti significherebbe quasi certamente il fallimento per molte strutture accreditate o, comunque, la necessità di procedere al licenziamento di molti dipendenti». Il dubbio è che i tagli servano a sanare le spese allegre del passato. «Si potrebbe pensare che sia così – risponde il presidente dell’Anisap –. E Scura lascia intendere che tagliando 13 milioni alle strutture ambulatoriali, questi possano essere utilizzati per il settore pubblico. Invece un decreto del 2016 mostra le sue intenzioni: i denari sottratti agli ambulatori privati finiscono alla spedalità privata. E a farne le spese sono sempre i cittadini, per i quali non si rispettano i Livelli essenziali di assistenza».

 

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