LAMEZIA TERME Chiesti in totale 54 anni di carcere per i cinque imputati alla sbarra nel processo “Chimera”, contro la cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri” che si sta svolgendo con rito ordinario dinanzi al Tribunale di Lamezia Terme. Al termine della sua requisitoria il sostituto procuratore della Dda, Elio Romano, ha chiesto la condanna di Cesare Gualtieri a 21 anni di reclusione e 210mila euro di multa; 12 anni per Peppino Festante e 120mila euro di multa; 8 anni di carcere sono stati invocati per Lucia Vaccaro; 10 anni e 3000 euro di multa per Massimo Crapella e 3 anni per Giancarlo Puzzo. Gli imputati devono rispondere a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione Chimera è stata portata a termine a maggio 2014. La consorteria dei Cerra-Torcasio-Gualtieri si stava estendo e stava occupando gli spazi lasciati liberi dopo i numerosi arresti compiuti nei mesi scorsi nei confronti dei clan rivali, in particolare della cosca Giampà. È questo uno degli elementi che merse dall’inchiesta della Dda di Catanzaro che portò all’arresto di 24 persone in Calabria e Toscana. La cosca aveva il controllo su numerose attività tra le quali anche quella dell’edilizia sociale privata. Nel corso dell’udienza si martedì hano presentato le conclusioni anche le parti civili: l’associazione antiracket lametina, rappresentata dall’avvocato Carlo Carere e il Comune di Lamezia Terme, rappresentato dall’avvocato Alessandra Belvedere. La prossima udienza è stata fissata per il 2 marzo.
ale. tru.
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