LAMEZIA TERME Tra piccoli e grandi dossier a cinquestelle che girano in rete e nelle chat del Movimento, è finita nel mirino anche la candidatura di Massimo Misiti, chirurgo di fama che rappresenterà i grillini nel collegio uninominale del Tirreno alla Camera. L’accusa è quella di (passata) “intelligenza con il nemico”: in termini più spicci una vicinanza al Pd che risale a qualche anno fa. Lo stesso Misiti ha spiegato di aver partecipato alla Leopolda del 2014 come tecnico invitato dal partito di Matteo Renzi. Ma i militanti più critici non si sono fermati a una ricerca superficiale negli archivi e hanno tirato fuori – andando a ritroso sul profilo sociale del medico – un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud dell’8 luglio 2014. Nell’intervento – per quanto datato – Misiti in effetti parla da “interno” al partito, chiedendo (non era il solo, all’epoca) unità per i dem. Viene descritto come leader di “Prospettive future” e spiega: «Le prossime elezioni regionali rappresentano un passaggio decisivo per le “Prospettive future” della Calabria. Siamo stanchi delle liti interne al Partito democratico, tutto ripiegato su se stesso, capace solo di strumentalizzare il disagio che pervade la società calabrese, istigare le fazioni interne e costruire nebulosità per alimentare sacche di clientelismo». Sembra l’appello di un militante, ma è così duro da non discostarsi troppo dall’idea che del Pd devono essersi fatti tanti attivisti del M5S. E dunque il posizionamento di Misiti nel Movimento potrebbe essere soltanto la fine di un percorso. Certo, spiegarlo a una base grillina che ribolle tra rimborsopoli e contatti con la massoneria non sarà facile.
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