COSENZA «I borghi che popolano la Calabria rappresentano il sistema nervoso del nostro territorio. Nei beni culturali, e quindi nei nostri borghi, è rinchiusa l’identità culturale dalla quale proveniamo e di cui dobbiamo andare orgogliosi. Ovvero le nostre tradizioni, l’intera eredità intellettuale e filosofica, le preziose minoranze linguistiche, la nostra enogastronomia. Sull’intero comparto dei beni culturali il Movimento 5 stelle intende puntare realmente per valorizzare quello che rappresenta un ricco ventaglio di grandi opportunità di crescita legate al settore ed ai territori. Trovando soluzioni compatibili col dna delle regioni, esaltarne le vocazioni, aumentare, ovviamente, il regime di spesa. Dando spazio a nuove forme di salvaguardia e rilancio. Ecco perché è importante investire nei progetti di rigenerazione urbana e nella progettazione partecipata in modo da creare quei distretti turistico-culturali capaci di rappresentare un fattore di aggregazione e sviluppo sostenibile». Lo dice Anna Laura Orrico, candidata M5S alla Camera nel collegio uninominale di Cosenza.
L’idea della candidata è quella di «mettere, ad esempio, in rete aziende, associazioni e istituzioni per offrire all’interno di un borgo, uno dei tanti della nostra terra, prodotti e servizi culturali di altissima qualità anziché lasciarli spopolare, abbandonandoli ad un destino di solitudine e degrado, alla morte civile. Ma bisognerà anche dare la possibilità a ogni singolo, e volenteroso, cittadino di riprenderselo questo prezioso lascito, attraverso iniziative come l’adozione di un monumento e il crowdfunding civico».
«L’Italia – conclude Orrico – possiede il 60% del patrimonio culturale mondiale eppure, fra le nazioni aderenti all’Ocse – l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – investe soltanto il 4% del proprio Pil, mentre la media degli altri paesi è quasi il doppio col 7%. Evidentemente qualcosa non torna. Aggiorniamo allora la gerarchia degli investimenti per fare in modo che il motore economico della nostra regione, e del nostro Paese, diventi l’immenso tesoro culturale che ci circonda».
x
x